Un ingegnoso stratagemma per sottrarre denari a scapito di ignari contribuenti grazie anche alla complicita' di qualcuno che intercettava i rimborsi emessi dell'Agenzia delle Entrate e pagati dalle Poste, facendoli pervenire materialmente in mano ai truffatori prima che ai veri beneficiari. Con l'accusa di truffa, tentata truffa e ricettazione, i carabinieri della stazione di Sant'Egidio alla Vibrata hanno identificato e denunciato a piede libero tre napoletani.
I carabinieri stanno svolgendo indagini per capire chi sia il "corvo"; in particolare, se possa nascondersi fra i dipendenti dell'Agenzia delle Entrate o delle Poste che consegnava ai tre napoletani, con ogni probabilità dietro lauti compensi, dopo averli intercettati, alcuni mandati di pagamento che appunto l'Agenzia stessa inviava ai creditori come rimborso. Si trattava di piccole somme che non superavano i mille euro.
I mandati di pagamento, diretti ai contribuenti residenti nel Lazio, Campania e Puglia, venivano dapprima intercettati dal presunto dipendente infedele che li consegnava ai tre napoletani i quali con deleghe false e documenti manomessi, li intascavano presso gli uffici postali della Val Vibrata, nel Teramano, e di altre zone d'Italia. I tre sarebbero riusciti ad intascare la somma di 10 mila euro.
A mettere in allerta i carabinieri e' stato un dipendente postale che aveva segnalato la strana presenza dei napoletani agli sportelli e l'anomalia della documentazione. Gli stessi militari teramani erano riusciti a mettersi in contatto con i colleghi di Roma Tuscolana i quali avevano registrato lo stesso giro truffaldino.
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