"Qualche giorno fa il premier Monti ha rimarcato che in Italia c'e' un sistema sanitario di stampo universalistico che molti scambiano per diritto. In realta', se fosse veramente tale, sarebbe un diritto per tutta la popolazione mondiale. Invece, di questo sistema puo' beneficiare solo il 2 per cento degli abitanti del pianeta. Il restante 98 per cento non se lo puo' permettere". Lo ha ricordato, questa mattina, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel corso del suo intervento al "X Convegno di Gastroenterologia ed Epatologia pediatrica", in svolgimento a Francavilla al Mare.
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"Anziche' un diritto - ha proseguito - questo sistema, che possono vantare anche Paesi come l'Inghilterra, e' soprattutto una grande conquista sociale alla quale non vogliamo rinunciare ma ora abbiamo il dovere di renderla sostenibile. Tuttavia, per ottenere questo risultato, - ha sottolineato Chiodi - occorrera' il contributo di tutti, nessuno escluso, a cominciare dalla classe medica e dalle categorie professionali che operano all'interno del sistema sanitario. Le possibilita' non mancano. Basti pensare che in Abruzzo, in una regione di appena 1 milione e 300 mila abitanti - ha ricordato il Presidente - c'erano 35 ospedali, tra pubblici e privati, ed in pianta organica un numero di primari addirittura superiore a quello dell'Emilia Romagna. Gli sprechi erano enormi ed i privilegi anche. Il tasso di ricoveri inappropriati era altissimo. Situazioni che, tuttavia, se ricondotte a normalita' - ha continuato - avrebbero comportato un'offerta sanitaria di qualita' quantomeno sufficiente per gli abruzzesi, senza generare piu' quello sperpero di risorse che, ad un certo punto, ha reso il nostro sistema fallimentare. Cosa che sta cominciando a verificarsi e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti". Infatti, mentre "prosegue il processo di risanamento dei conti che ha portato, tra le altre cose, allo sblocco del turn over e che, tra breve, favorira' la riduzione delle tasse regionali, - ha confermato Chiodi - la Regione, anche grazie agli sforzi di medici e degli operatori del comparto, sta migliorando quegli aspetti cardine che attengono alla gestione della sanita' regionale. Conseguentemente, sta crescendo anche la considerazione e la reputazione in ambito nazionale del sistema Abruzzo".
Il presidente della Regione, infine, ha fatto cenno ad alcune delle criticita' che affliggono ancora il sistema sanitario regionale e sulle quali si sta continuando a lavorare con decisione. "Mi riferisco, in particolare, a tre aspetti essenziali: la Rete delle fragilita', la rete della residenzialita' e quella dell'emergenza-urgenza".
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