I 'segreti' dell'alta neurochirurgia, praticata su casi di notevole complessita', si apprendono da uno schermo ad alta definizione che riproduce una virtuale sala operatoria, durante un corso di formazione: lo specialista si cimenta nel test manovrando lo strumento chirurgico. All'Aquila ha debuttato una novita' assoluta a livello nazionale: il simulatore elettronico, 3D neuro touch, la sua definizione tecnica, che, al di la' delle nozioni teoriche insegnate ai partecipanti, misura nel concreto la capacita' di apprendimento del neurochirurgo. Si tratta di uno strumento che viene considerato un vero e proprio 'laboratorio' dove si forgiano nuovi talenti per la disciplina in Italia. L'iniziativa e' stata promossa dall'e'quipe di Neurochirurgia dell'ospedale dell'Aquila, diretta dal professor Renato Galzio, rientrando nell'ambito della 17esima edizione del corso italiano di micro neurochirurgia applicata, che si e' conclusa nei giorni scorsi. "Se chi partecipa e' specializzando, e supera l'ardua prova pratica, acquisisce un 'passaporto' professionale che puo' schiudergli le porte della chirurgia d'eccellenza - si legge in una nota della Asl - mentre, se e' medico di ruolo, puo' puntare a obiettivi professionali piu' ambiziosi". Il corso si svolge ormai ininterrottamente ogni anno dal 1996 (il debutto fu a Teramo) e da allora, col copyright dello stesso Galzio, il ciclo di lezioni ha assunto una risonanza internazionale: ospiti di grande prestigio, argomenti d'esame con alto grado di difficolta' e, di conseguenza, una rigorosa scrematura del novero di partecipanti, i migliori cervelli in circolazione della disciplina. "Abbiamo sentito l'esigenza - dichiara il professore Galzio, che nel corso e' stato coadiuvato al meglio dal suo braccio destro, il dottor Alessandro Ricci - di alzare il livello didattico e mettere i colleghi meno esperti in condizione di poter trattare patologie piu' complesse. Novita' di questa edizione, l'uso del simulatore chirurgico 3d neuro touch, a disposizione dei partecipanti e che rappresentera' un validissimo strumento di apprendimento per le nuove generazioni di neurochirurghi". All'edizione di quest'anno hanno partecipato 12 selezionatissimi partecipanti, tra specializzandi e neurochirurghi di ruolo, provenienti da tutte le regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Sardegna, Sicilia. Quest'anno le prove pratiche, davanti al simulatore, sono state ancora piu' complesse delle precedenti edizioni perche' gli organizzatori hanno voluto dare un ulteriore impulso al livello di preparazione dei partecipanti. Infatti, al centro dei 3 giorni di lezioni vi e' stato un approccio inedito alla giunzione cranio-vertebrale e della regione falco-tentoriale (identificabile nella membrana che separa il cervello dal cervelletto), con particolare riguardo all'anatomia microchirurgica ed endoscopica e alla tecnica. L'Aquila, nelle edizioni didattiche svoltesi dal 1996 ad oggi, ha messo in piedi una vera e propria fucina talenti della neurochirurgia d'eccellenza. Per avere l'idea del livello dell'insegnamento, impartito in questo ormai celebre 'laboratorio' aquilano del neurochirurgo d'eccellenza, basti pensare che a 'battezzare' il primo ciclo di lezioni (nel 1996), fu una delle autorita' scientifiche europee piu' prestigiose, il professor Manfred Tschabitscher dell'Universita' di Vienna che, insieme con un altro gigante della disciplina internazionale, il professor Vladimir Benes (Universita' di Praga), hanno presenziato anche l'edizione che si e' appena conclusa.
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