Terminato ad Ascoli Piceno l'impegno dei tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, intervenuti - su richiesta dell'Aeronautica militare - sullo scenario dell'incidente aereo che il 19 agosto ha visto precipitare nella provincia ascolana due aerei Tornado causando la morte dei capitani pilota Alessandro Dotto e Mariangela Valentini e dei capitani navigatori Paolo Piero Franzese e Giuseppe Palminteri. Le operazioni delle squadre del Cnsas hanno permesso di trovare, in luoghi particolarmente impervi, i corpi di tre membri dell'equipaggio e le due scatole nere degli aerei militari. Un quarto corpo è stato individuato e recuperato da forze dell'Aeronautica. Il lavoro degli operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha permesso anche di identificare numerosi frammenti dei due velivoli. Le operazioni sono state condotte in costante collaborazione con l'Aeronautica Militare, con la quale il Soccorso Alpino e Speleologico ha una forte tradizione di collaborazione e vicinanza, in atto da più di 30 anni. Nelle ore successive all'incidente, dopo la richiesta di attivazione del Centro di Controllo Aereo di Poggio Renatico e i contatti con la prefettura di Ascoli Piceno, numerose squadre del servizio regionale Marche del Cnsas hanno raggiunto la zona dell'incidente, iniziando le prime ricerche dei quattro membri dell'equipaggio dei due velivoli. Dalla mezzanotte la direzione nazionale del Cnsas ha inviato nelle Marche ulteriori squadre di supporto da Lazio, Abruzzo, Umbria e Toscana. Giovedì si sono aggiunti alle ricerche ulteriori tecnici lombardi. Complessivamente all'operazione di ricerca nella provincia di Ascoli Piceno hanno partecipato più di 200 tecnici del CNSAS, da sei regioni italiane. Nella sala operativa del CNSAS si sono alternati 12 tecnici specializzati nel Coordinamento Operazioni di Ricerca (COR), con cartografia vettoriale 3D e completa mappatura GPS delle aree analizzate e del percorso delle singole squadre. Dalle ore 19.30 di martedì alle 20.00 di sabato 23 agosto è stata coperta dalle ricerche un'area maggiore di 100 ettari. Le operazioni, per quanto riguarda l'impegno del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, sono terminate nella serata di sabato.
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