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Pubblicato il 06/03/2014 17:05

Sgominata la banda dei furti di rame nell'aquilano

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Sgominato dalla squadra mobile dell'Aquila, diretta da Maurilio Grasso, un gruppo criminale di etnia rumena dedito ad ingenti furti di rame. Quattro le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip mentre gli indagati sono in tutto sette. Nel corso dell'operazione, denominata "Oro Rosso 2" sono state sequestrate 2 tonnellate e mezzo di rame. Il gruppo, composto da 5 uomini e 2 donne, ognuno con compiti ben preordinati e definiti, si e' reso responsabile di svariati furti presso quasi tutti i cimiteri della provincia aquilana (dai quali ha asportato discendenti di rame e prodotti funerari) ma anche presso abitazioni, anche inagibili a causa del sisma del 2009 (da cui ha sottratto grondaie, utensili, alambicchi, conche, converse e parti di coperture di tetti). I fatti sono accaduti dal dicembre 2012 a giugno 2013. Due soggetti si sono rifugiati presumibilmente in Romania e sono attivamente ricercati.

"Questa indagine conclusa oggi va a colpire il secondo gruppo di romeni (il primo per il quale e' stato contestato il reato associativo era stato arrestato a maggio 2013, ndr) ben organizzato che ha imperversato da dicembre 2012 ad aprile 2013, e che ha compiuto ingenti e frequenti furti di rame in tutta la provincia". Lo ha detto stamane Maurilio Grasso, dirigente della Squadra mobile della questura dell'Aquila nel corso della conferenza stampa alla quale ha partecipato anche l'ispettore superiore Patrizio Cardelli (dirigente della Quarta sezione della Mobile) indetta per illustrare i dettagli dell'operazione "Oro Rosso 2" che ha portato all'emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, per i componenti della banda (composta da 5 uomini e due donne, tutti residenti nell'hinterland aquilano) specializzata nei furti di rame soprattutto nei cimiteri ma anche in case inagibili a causa del terremoto del 6 aprile del 2009. "I soggetti - ha aggiunto Grasso - avevano come unico lavoro, il furto di rame. Si svegliavano in tarda mattinata, nel pomeriggio avvenivano i sopralluoghi, di notte i furti. In alcuni i casi gli stessi indagati sono stati denunciati o arrestati in falgranza di reato ma l'indagine e' andata avanti lo stesso". Come ricostruito dagli investigatori, la banda utilizzava bombolette spray per segnare i "pezzi" che di li' a poco tempo sarebbero stati rubati.

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