Una ricerca dell'Universita' degli Studi de L'Aquila pone fine, dati alla mano, alla lunga polemica sulla presunta previsione del terremoto del 6 aprile 2009 sulla base di un aumento delle emissioni di radon. Lo studio coordinato da Giuseppe Pitari e pubblicato sulla rivista Environmental Earth Sciences mostra che nessun aumento significativo della concentrazione di radon ebbe luogo nel marzo 2009 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Inoltre il confronto diretto fra i dati del marzo 2009 con quelli del marzo 2004 mostra in realta' una diminuzione media del 30% delle emissioni di radon durante il 2009. "Che le 'previsioni' - ha spiegato l'ex presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica (Ingv), Enzo Boschi - basate sul radon fossero una cosa destituita di ogni fondamento era ben noto, anche se ne parla inutilmente dagli anni '40". Il nuovo studio mette fine alle polemiche sulla possibile prevedibilita' del terremoto che sarebbe stato 'preannunciato' da emissioni di Radon nel territorio. "Nessuno e' mai riuscito a capire come venivano fatte le misure a L'Aquila - ha proseguito Boschi - il problema vero e' che furono prese in considerazione da tutta l'informazione nazionale e internazionale". "Questi 4 giovani ricercatori aquilani hanno fatto una cosa importante perche' hanno dimostrato ancora una volta che il metodo scientifico da Galileo in poi, benche' lento e faticoso, consente sempre progressi (anche minimi ma positivi) nella conoscenza del mondo che ci circonda e nella chiarezza dei nostri convincimenti"
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