Sussistono i "gravi indizi di colpevolezza" a carico di Francesco Tuccia, l'ex militare irpino accusato di violenza sessuale e tentato omicidio ai danni di una studentessa, avvenuta nello scorso febbraio all'uscita della discoteca "Guernica" di Pizzoli, in Abruzzo. La terza sezione penale della Cassazione spiega cosi' perche', il 28 giugno scorso, decise di confermare la custodia cautelare per il giovane, che, dopo un periodo passato in carcere, ha ottenuto gli arresti domiciliari.
In merito all'accusa di violenza sessuale, i giudici della Suprema Corte, nella sentenza n.36774 depositata oggi, osservano che "se non puo' escludersi l'esistenza di un iniziale consenso" della ragazza "a un rapporto sessuale", tale consenso pero' "razionalmente e' stato considerato non esteso a un rapporto particolarmente violento e cruento e comunque revocato nel momento in cui si sono prodotti i primi effetti cruenti".
Quanto al delitto di tentato omicidio, la Cassazione parla di "deduzioni coerenti" da parte del tribunale del Riesame, che confermo' la misura cautelare emessa dal gip per Tuccia: "il tribunale - si legge nella sentenza - ha ritenuto che l'indagato, quanto meno, si sia chiaramente rappresentato ed abbia consapevolmente voluto provocare lesioni gravissime, razionalmente ricollegando tale deduzione non soltanto all'entita' e alla significativita' della condotta lesiva direttamente posta in essere ma anche al determinante abbandono al gelo della donna, seminuda, con imponente emorragia in corso e in stato di incapacita' di provvedere a se stessa".
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