Un detenuto di alta sicurezza ha aggredito, nell'infermeria del carcere di Sulmona, ferendoli entrambi, il medico di guardia e un assistente capo della polizia penitenziaria. Il detenuto, esponente di spicco della malavita calabrese, ha perso le staffe nel momento in cui, ad un sua pretesa di sottoposizione a visita specialistica (sembrerebbe psichiatrica) ha ricevuto in cambio un 'niet' da parte del medico. Nel preciso istante in cui si e' visto non accontentato nella sua richiesta ha rovesciato dapprima la scrivania addosso al professionista per poi assalire lo stesso con intenti malevoli. Il pronto e decisivo intervento dell'assistente capo, unico agente presente in un posto che ne dovrebbe prevedere almeno tre, ha evitato il peggio. Secondo la ricostruzione del segretario provinciale e vice regionale della Uil penitenziari, Mauro Nardella, tuttavia il detenuto non domo e' riuscito a divincolarsi e con una sedia ha colpito, ferendoli, dapprima il poliziotto e subito dopo il medico. Malgrado tutto il poliziotto, seppur ferito e completamente da solo, complice la gravissima carenza di organico che attanaglia il carcere peligno - afferma il sindacalista - e' riuscito a bloccarlo e a renderlo inerme. Il medico e il poliziotto, subito dopo, hanno fatto ricorso alle cure del pronto socccorso dove una volta medicati sono stati dimessi con una prognosi di 10 giorni per entrambi.
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