"Sono passati due anni e mezzo dalla nostra denuncia su scarichi abusivi in mare nel territorio di Vasto e, ad oggi, non sappiamo ancora chi siano i responsabili. Sappiamo pero' che un bambino di due anni, dopo aver fatto un bagno in mare, ormai da un mese si sposta da un ospedale ad un altro per aver contratto un'infezione". A lanciare l'allarme e' il Centro per i diritti del cittadino (Codici). Nel corso di una conferenza stampa a Pescara, il segretario regionale dell'associazione, Giovanni D'Andrea, e quello locale di Vasto, Riccardo Alinovi, hanno presentato relazioni e dati relativi alle analisi dei materiali scaricati. Alinovi ha indossato simbolicamente delle manette finte, per evidenziare che "e' il momento di arrestare i responsabili". "Il fatto che vasto abbia perso la Bandiera blu - ha sottolineato il segretario - e' la dimostrazione del dramma che il nostro paese vive. Gli enti pubblici, quelli preposti ad intervenire, non riescono a bonificare e a sanare. Le forze dell'ordine, pero', devono agire; il sindaco deve impegnarsi. Siamo terrorizzati e i nostri bambini non vanno piu' al mare. Questa vicenda va risolta perche' una citta' che vive di turimo non puo' permettersi queste cose". Alinovi ha anche lanciato un appello al presidente di Regione, Luciano D'Alfonso. "In campagna elettorale aveva detto che l'Abruzzo deve diventare la regione dei parchi e del mare. Allora - ha affermato il segretario di Codici - iniziasse proprio da Vasto".
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