Sono 227 le aziende aperte nel settore ristorazione in Abruzzo nel primo semestre 2012, ma sono 426 quelle cessate. E' quanto emerge dai dati di Fipe/Confcommercio nazionale (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che rileva - in una nota - come, in Italia, da tre anni il saldo fra aperture e chiusure sia negativo. In particolare, poi, a Pescara a fronte di 47 nuove aperture sono 83 i ristoranti che hanno chiuso i battenti.
'Le statistiche non fanno altro che confermare quello che noi ristoratori sappiamo da tempo e che stiamo scontando sulla nostra pelle - commenta nella nota il presidente dell'Associazione provinciale dei ristoratori aderente a Fipe/Confcommercio Pescara, Roberto Chiavaroli -. Purtroppo la crisi ha ulteriormente aggravato una situazione gia' da anni non rosea a causa dei crescenti costi indotti dalla necessita' di adeguarsi ai nuovi obblighi normativi in termini di sicurezza e personale e dall'aumento delle materie prime. A fronte dei maggiori costi non abbiamo potuto alzare i prezzi, a causa della forte crisi che ha ridotto la capacita' di spesa della clientela. L'effetto congiunto della liberalizzazione delle licenze e dell'aumento della disoccupazione ha portato tanti avventori a tentare di buttarsi nel mondo della ristorazione senza una conoscenza adeguata del settore e delle difficolta' ad esso legate. Cio' ha creato una concorrenza al ribasso che si riflette in un forte turn-over, con aziende che aprono e chiudono nel giro di sei mesi proprio a causa dell'inesperienza di chi apre improvvisandosi ristoratore'.
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