Al tempo della crisi le donne si ammalano sempre di piu' per patologie legate all'attivita' lavorativa mentre calano le probabilita' di infortunarsi sul posto di lavoro e diminuiscono i casi mortali. E' questo il quadro che emerge dai dati raccolti dall'Anmil, l'associazione nazionale dei mutilati e invalidi del lavoro in un'indagine sulla condizione della donna infortunata nella societa' che e' stata presentata oggi a Palazzo Giustiniani. In quattro anni le donne vittime di malattie professionali sono passate dalle 7.791 del 2008 alle 13.778 del 2012, con una punta di 14.111 casi nel 2011 e il numero degli infortuni che hanno visto coinvolto il personale femminile da 875.326 a 656.514. I settori in cui si sono registrati gli eventi piu' gravi sono l'agricoltura, con il 15,4% delle lesioni classificate tra il 16 e il 100% d'invalidita' e la sanita' con il 12,7%. Seguono l'industria (10,8%), gli statali (10,4%), il commercio (10%), il settore alberghiero e la ristorazione (7,7%), i servizi alle imprese (6,5%) e i servizi domestici (6,3%). Gli incidenti mortali sono calati dagli 86 nel 2008 ai 67 del 2012.
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