gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » ECONOMIA » AGENZIA DELLE ENTRATE, GLI STUDI DI SETTORE MODIFICATI PER LA CRISI
Pubblicato il 18/06/2012 22:10

Agenzia delle Entrate, gli studi di settore modificati per la crisi

abruzzo, fisco, tasse, agenzia entrate

Sanzioni più pesanti per i "furbetti"

L'Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione i 206 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore, periodo di imposta 2011, che sono parte integrante di Unico 2012. La gamma dei modelli è composta da 51 studi per il settore delle manifatture; 61 studi per quello dei servizi; 24 studi per i professionisti e 70 studi per il commercio. "L'intera modulistica - spiega l'Agenzia - è stata adeguata al momento di crisi economica e tiene conto delle modifiche ai 206 studi di settore previste dal decreto ministeriale 26 aprile 2012 e degli interventi correttivi, applicabili ai medesimi studi per il solo periodo di imposta 2011, previsti dal decreto ministeriale 13 giugno 2012".

 E' stata introdotta, nelle "Modalità di compilazione" delle istruzioni, un'avvertenza specifica per i contribuenti cosiddetti ex "minimi". In particolare, e' stato specificato che i contribuenti, che nei periodi d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2010 o precedenti, hanno cessato di avvalersi del regime dei "minimi", devono fare attenzione a fornire alcuni dati contabili, da indicare nei quadri F, G e X, senza tenere conto degli effetti derivanti dal principio di cassa, applicato nei periodi di imposta precedenti e relativo al quel particolare regime fiscale. 

Per i contribuenti che non dichiarano correttamente i dati richiesti per l'applicazione degli studi di settore, entrano in vigore sanzioni più onerose rispetto al passato. In particolare: in caso di omessa presentazione del modello, si applica la sanzione amministrativa pari a 2.065 euro, che corrisponde al massimo importo previsto per le violazioni sul contenuto e sulla documentazione delle dichiarazioni; in caso di accertamento effettuato sulla base delle risultanze degli studi di settore, la sanzione massima e minima, prevista per l'ipotesi di dichiarazione infedele ai fini delle imposte sui redditi, dell'Iva e dell'Irap, è elevata del 50% quando viene omessa la presentazione del modello di comunicazione dei dati rilevanti per l'applicazione degli studi di settore.

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 1