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Pubblicato il 17/12/2014 23:11

Allarme olio, scorte solo per 6 mesi nel 2015

coldiretti, olio, scorte

 Allarme anche in Abruzzo per l'olio d'oliva made in Italy, con le scorte di extravergine che saranno esaurite entro i primi sei mesi del 2015 per effetto del crollo dei raccolti che ha coinvolto in realta' tutti i prodotti base della dieta mediterranea. A lanciare l'allarme e' la Coldiretti che, questa mattina a Roma, in occasione dell'Assemblea nazionale ha presentato un dossier su come cambieranno le tavole degli italiani nel nuovo anno con effetti sulle tasche e sulla salute. Se nel 2014 il reddito agricolo reale per attivo in agricoltura e' diminuito in Italia dell'11 per cento, nel 2015 sugli scaffali dei supermercati ci sara' il 35 per cento in meno di olio di oliva italiano, ma anche un calo del 25 per cento per gli agrumi, del 15 per cento per il vino fino al 50 per cento per il miele. Cali confermati anche in Abruzzo per effetto del clima anomalo, soprattutto in riferimento ad alcune produzioni: la produzione di miele di acacia, castagno, sulla, timo e millefiori e' quasi dimezzata (-50 per cento) per effetto del clima e dei "predatori naturali", la vendemmia si e' classificata come tra le piu' scarse dal 1950 con una diminuzione della produzione di vino anche del 30%, per non parlare della campagna olivicola che in regione ha registrato un crollo della produzione di olio di oliva fino all'80 per cento, con un record negativo mai verificato prima. E' allarme anche per la produzione italiana di pasta a causa dell'eccessiva dipendenza dell'industria nazionale per l'acquisto di grano duro dall'estero da dove arriva circa il 40 per cento del fabbisogno perche' non si e' avuta la lungimiranza di investire sull'agricoltura nazionale. Se in Italia i raccolti di frumento duro hanno subito una leggera flessione (-4 per cento), un calo consistente del 10 per cento si e' verificato nell'Unione Europea e un vero e proprio crollo del 27 per cento si e' registrato in Canada che e' il principale fornitore dell'Italia. Complessivamente, secondo le stime dell'International Grains Council, la produzione mondiale dovrebbe attestarsi sui 34 milioni di tonnellate (-15 per cento).

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