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Pubblicato il 13/11/2012 00:12

Asili nido, in Abruzzo si spendono 255 euro in media

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Indagine di Cittadinanzattiva. Chieti tra le province meno care d'Italia

In Abruzzo mandare il proprio figlio all'asilo nido comunale costa in media 255 euro, un importo che rimane comunque al di sotto della media nazionale (pari a 302 euro). Chieti si attesta al sesto posto tra le citta' meno cara d'Italia per le rette degli asili nido comunali, superata solo da Catanzaro (70 euro), Vibo Valentia (120 euro), Cagliari (133 euro), Roma (146 euro) e Reggio Calabria (158 euro). Dura la vita per le giovani coppie, fra difficolta' nel far accedere i propri figli ad asili comunali, alti costi e disparita' economiche anche all'interno della stessa regione: si registra una differenza di 168 euro tra il capoluogo abruzzese piu' caro, Pescara (330 euro), e il meno caro, Chieti (162 euro). In positivo, dal 2006/07 ad oggi, le tariffe in Abruzzo sono rimaste invariate. L'analisi, svolta dall'Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva ha considerato una famiglia tipo di tre persone (genitori e figlio 0-3 anni) con reddito lordo annuo di 44.200 euro e relativo Isee di 19.900 euro. I dati sulle rette sono elaborati a partire da fonti ufficiali (anni scolastici 2010/11 e 2011/12) delle Amministrazioni comunali interessate all'indagine (tutti i capoluoghi di provincia). Oggetto della ricerca sono state le rette applicate al servizio di asilo nido comunale per la frequenza a tempo pieno (in media, 9 ore al giorno) e, dove non presente, a tempo ridotto (in media, 6 ore al giorno), per cinque giorni a settimana. In Abruzzo, secondo la banca dati del Ministero degli Interni sulla fiscalita' locale aggiornata al 2010, ci sono 52 asili nido comunali per 2.026 posti disponibili.
Il maggior numero di asili e' presente in provincia di Chieti (19, con 776 posti), seguita dalla provincia di Teramo (17, con 746 posti). In Abruzzo il 22% dei richiedenti rimane in lista di attesa, a fronte di una media nazionale del 23,5%. Il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva: "Dall'indagine effettuata e' evidente che ancora oggi manca nel nostro Paese un sistema di servizi per l'infanzia equamente diffuso ed accessibile su tutto il territorio e adeguate agevolazioni fiscali a sostegno dei nuclei familiari con bambini piccoli. Le misure a favore di tali servizi rappresentano un investimento intergenerazionale che produce effetti nel lungo periodo e quindi di scarso "appeal" per una classe politica poco lungimirante e concentrata sul consenso immediato. D'altro canto la riduzione delle risorse a disposizione degli enti locali e la rigidita' del patto di stabilita' non aiutano a far ripartire gli investimenti in tal senso anzi contribuiscono a tagliare sempre di piu' le risorse destinate alla spesa sociale. Di questo passo difficilmente riusciremo a colmare il gap nei confronti dell'Europa e centrare la copertura del servizio del 33% gia' prevista per il 2010".

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