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Pubblicato il 07/04/2014 16:04

Confesercenti Abruzzo contro la norma "salva abusi"

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"Un condono a tutti gli effetti - denunciano il presidente di Confesercenti Bruno Santori ed il direttore Enzo Giammarino, assieme ai quattro presidenti provinciali di Confesercenti Franco Menna (Chieti), Domenico Venditti (L'Aquila), Daniele Erasmi (Teramo) e Raffaele Fava (Pescara) - che non solo "perdona" gli abusi commessi finora, ma addirittura da' la possibilita' di commetterne altri entro il 30 aprile. Una situazione paradossale per la regione con la piu' alta concentrazione di centri commerciali in Italia ed a continuo rischio di infiltrazioni malavitose, un'offesa non solo al buon senso ed alla trasparenza, ma anche al diritto degli abruzzesi a difendere il proprio territorio dal dissesto". La norma, gia' approvata in Consiglio, prevede, stando a quanto riferito dall'associazione di "regolarizzare le attivita' produttive che, alla data del 30 aprile 2014, vengono esercite nelle aree industriali in violazione dei vigenti piani regolatori industriali degli ex Consorzi per le aree di sviluppo industriale e/o delle disposizioni regolamentari da questi ultimi adottate. Da associazioni responsabili quali siamo - sottolineano Santori e Giammarino - ci eravamo resi disponibili ad ascoltare le proposte delle istituzioni su determinate e isolate situazioni, ma nessun passo ulteriore e' stato compiuto, salvo poi trovarci con questa legge approvata di nascosto che ha prodotto un vero e proprio mostro giuridico, che espone l'Abruzzo a nuovi rischi tanto piu' perche' in piena campagna elettorale. Per questo sosteniamo con forza l'iniziativa del consigliere Maurizio Acerbo, che ci auguriamo venga sostenuta da altri consiglieri di maggioranza ed opposizione, che ha gia' presentato una proposta di abrogazione della legge che domani verra' discussa. Da parte nostra attiveremo ogni canale di comunicazione presso i soci affinche' conoscano quanto avvenuto, e siamo pronti ad una mobilitazione generale per la legalita' e contro l'abusivismo. I consiglieri regionali - concludono i vertici di Confesercenti - abbiano un moto di orgoglio e di coraggio e fermino questo scandalo".

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