Poche certezze per i lavoratori della Sixty di Chieti scalo che vedono avvicinarsi lo spettro della chiusura dello stabilimento. L'incontro al ministero dello sviluppo economico non ha portato infatti buone notizie. 'In attesa che il giudice possa valutare il piano che l'Azienda proporra' per la prosecuzione dell'attivita', ho chiesto di avere certezze circa la possibilita' di continuare la produzione, almeno del campionario, a Chieti e, soprattutto, di avere garanzie sulla concessione pluriennale, da parte di Sixty International, dei marchi alla new company che dovra' costituirsi e prendere in affitto il ramo d'azienda', ha affermato il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, dopo il nuovo incontro di oggi al ministero dello sviluppo economico sulla vertenza Sixty.
L'azienda nelle scorse settimane ha richiesto il concordato preventivo proponendo la costituzione di una newco nella quale troverebbero collocazione solo 50 degli oltre 400 dipendenti.
'Abbiamo assistito ancora una volta ad un confronto che non offre certezze sul futuro della Sixty. Di certo la conferma di sole 50 unita' sul sito di Chieti non puo' che lasciare insoddisfatti - prosegue Di Primio -. Non sapere come verranno gestiti gli esuberi e' un assurdo intollerabile. Tenere nell'incertezza tanta gente, tante famiglie e' veramente inammissibile'.
'Su queste richieste, e su quelle presentate oggi dai rappresentanti sindacali, attendiamo risposte dall'azienda nel prossimo incontro, gia' convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il 12 novembre. Tutti, sindacati ed istituzioni - conclude Di Primio -, sotto la supervisione del Ministero, devono continuare a mantenere alta l'attenzione fino a quando il Tribunale di Chieti non avra' omologato la proposta di concordato presentata da Sixty Spa'
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: