Un centinaio di lavoratori dell'ex Golden Lady dello stabilimento di Gissi ha protestato questa mattina davanti al Palazzo dell'Emiciclo per denunciare ''il fallimento della riconversione operata dopo la fuoriuscita dalla stessa Golden Lady''. L'obiettivo dei lavoratori e' quello di determinare da parte della Regione l' istituzione di un'area di crisi nel territorio di Gissi che e' interessato anche da altri contesti di crisi. I lavoratori della ex Golden Lady sono complessivamente 380: 225 sono stati assunti dalla Silda (operante nel settore delle calzature), e 155 dalla New Trade (abbigliamento). Come hanno sottolineato i manifestanti, delle due esperienze una non e' mai partita, l'altra e' partita ed e' poi fallita, con il risultato che tutti e 380 sono in mobilita'. ''Vogliamo che la nostra vertenza torni al centro delle attenzioni della Regione - spiegano i manifestanti - faremo altre proteste qualora non dovessero ascoltare le nostre istanze''.
I lavoratori hanno sottolineato che rischiano lo stesso epilogo negativo anche i 385 lavoratori della Golden Lady dello stabilimento di Basciano. La giornata di protesta davanti a palazzo dell'Emiciclo, caratterizzato dalle manifestazioni dell'associazione Carrozzelle Determinate d'Abruzzo, e dal Comitato Mia Casa in favore dei terremotati, e' stata completata dalla protesta solitaria di un dipendente in cassa integrazione da 40 mesi della societa' pubblica Abruzzo Engineering: ''Da 40 mesi sono in cassa integrazione e la societa' non si e' mai fatta sentire - ha spiegato Franco Neri - continuo a protestare da solo perche' gli altri non si muovono. Il caso di Abruzzo Engineering andra' anche su Striscia la Notizia e su Le Iene. Non ho certezze sul mio futuro quindi attendo risposte sulla vicenda di Abruzzo Engineering''. La societa' pubblica e' in liquidazione per volonta' dell'azionista di maggioranza, la Regione Abruzzo, che controlla il 60% del pacchetto azionario (30% Selex Services Managment, societa' di Finmeccanica, e 10% Provincia dell'Aquila). Dei 185 dipendenti, 120 sono occupati nelle commesse legate alla ricostruzione dal terremoto, e la restante parte e' in cassa integrazione.
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