"In uno scenario caratterizzato da indubbie difficoltà, ancora una volta arrivano notizie positive dal settore agroalimentare abruzzese che anche nel primo trimestre 2012 ha fatto registrare un ottimo ed incoraggiante risultato: incremento di 7,7 milioni di euro, pari al +7,76 per cento rispetto al dato del 2011, con un valore complessivo pari a 107 milioni di euro". L'assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, commenta i dati, relativi alle voci industria, alimentare e bevande, diffusi in questi giorni dall'Istat, aggiungendo che 'nel 2011 il dato complessivo ammontava a 99 milioni di euro e addirittura a 89 milioni di euro nel 2010: quindi si conferma ampiamente il trend positivo di tutto il comparto'.
"Nei primi tre mesi del 2012 - asserisce Febbo - c'e' stato un calo rispetto al valore nazionale dovuto principalmente ai forti decrementi nelle esportazioni di mezzi di trasporto e autoveicoli. Ci possiamo consolare pero' con le aziende agroalimentari che con i loro prodotti confermano il forte appeal a livello internazionale. Questo, se da un lato e' il giusto riconoscimento al lavoro svolto in questi anni, dall'altro deve spronarci a continuare con impegno sulla strada della promozione e della diffusione del 'made in Abruzzo' nel mondo".
In primo piano c'e' sicuramente l'export dei prodotti da forno e farinacei, con un incremento del 17,48 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un totale di oltre 34 milioni di euro. Per quanto riguarda la carne lavorata e conservata, nel primo trimestre 2012 l'Abruzzo ha fatto registrare un incremento del 9,8 per cento e un importo complessivo di 22.260.874,00 euro. La voce frutta e verdura si attesta su un totale di oltre 9 milioni con +9 per cento rispetto al 2011. Pressoche' invariate le esportazioni di vino e olio, che gia' negli anni precedenti avevano segnato sostanziosi incrementi. "Il settore - aggiunge l'Assessore - nel suo complesso conferma un'ottima tenuta e all'incremento delle esportazioni corrisponda un altrettanto significativo aumento del numero degli occupati, da 3.700 a 5.000 unità"
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