''La Legge regionale ha riconosciuto il valore strategico del Ciapi e l'importanza dello stesso nel panorama della formazione permanente dei lavoratori, ma le situazioni debitorie pregresse, prodotte dalle precedenti gestioni dell'Ente, nonostante i proclami, non hanno trovato alcuna soluzione nell'approvazione della recente Legge finanziaria dell'Abruzzo, mettendo in discussione il ruolo dell'Ente all'interno del panorama della formazione professionale abruzzese''. Cosi', in una nota, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, e Confsal. ''Il dimissionario amministratore del Ciapi, Giuseppe Mauro, su sollecitazione delle OO.SS. - sostengono - ha elaborato un piano industriale, che poteva con le dovute modifiche costituire un punto di partenza per il rilancio dell'Ente, ma che la Regione non ha preso in considerazione''. E ricordano alla politica regionale che ''il Ciapi e' controllato per il 98% dalla Regione Abruzzo e che attraverso una rivisitazione organizzativa e un ridimensionamento, prevedendo anche notevoli sacrifici per i lavoratori, l'Ente potrebbe fungere da Centro servizi per la formazione regionale''. I Sindacati ''devono purtroppo costatare che non c'e' alcuna volonta' politica di rilanciare il Ciapi ne', tantomeno, riorganizzarlo per trasformarlo in un 'centro per l'impiego' dove poter coniugare le esigenze della scuola secondaria/Universita' con il mondo del lavoro e delle imprese''. Le OO.SS. ritengono che ''la Regione debba fare, nell'ambito della formazione, delle scelte coerenti che siano in sintonia con gli obiettivi di sviluppo economico del territorio; troppe volte abbiamo dovuto constatare che sono stati finanziati progetti formativi fini a se stessi senza alcun legame con il tessuto produttivo regionale''. Ed auspicano, infine che ''all'interno del panorama della formazione regionale, l'attivita' di promozione e controllo non puo' che essere affidata ad un Ente a partecipazione pubblica; il Ciapi e' uno spazio strategico da poter sviluppare attraverso la sua riconversione''
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