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Pubblicato il 19/02/2015 22:10

Il commissario Riccardo Sora indagato per Carim

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C'e' anche Riccardo Sora tra i 26 indagati che hanno ricevuto dalla Guardia di Finanza di Rimini l'avviso di conclusione delle indagini preliminari relative alla gestione dell'ex Cassa di Risparmio di Rimini. Sora, all'epoca commissario straordinario di Carim e nominato non piu' tardi dello scorso 11 febbraio commissario di Banca Etruria, secondo quanto risulta a Radiocor e' indagato, insieme all'altro ex commissario Piernicola Carollo e agli ex componenti di cda e collegio sindacale dell'istituto, per indebita restituzione di conferimenti in concorso. Gli ex membri di cda e collegio sindacale sono indagati anche per associazione a delinquere finalizzata al falso in bilancio e a false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori. Le indagini riguardano il bilancio 2009 e la prima semestrale 2010. Carim e' stata poi commissariata nell'ottobre 2010, ma secondo la Procura di Rimini anche dopo l'avvio della gestione commissariale l'istituto ha continuato ad acquistare azioni proprie secondo modalita' non ritenute corrette e che, appunto, configurerebbero il reato di indebita restituzione di conferimenti in concorso.

Quanto all'ipotesi di reato per cui e' indagato anche Sora, la Guardia di Finanza sottolinea in un comunicato che "immediatamente dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento di commissariamento emanato dalla Banca d'Italia, alcuni azionisti, apprendendo della sottocapitalizzazione della banca hanno venduto le azioni Carim di cui erano proprietari prevedendo una diminuzione del loro valore, all'epoca fissato in circa 21 euro. Al fine di evitare che il prezzo delle azioni diminuisse eccessivamente, Carim ha proceduto all'acquisto di azioni proprie ad un prezzo maggiorato, posto che l'offerta non incontrava piu' la domanda". In questo contesto, scrivono i militari, "e' stato rilevato un utilizzo fraudolento del sistema di prenotazione per la cessione e l'assegnazione di azioni Banca Carim che, come da autorizzazione della Consob doveva fungere da mero punto di incontro tra la domanda e l'offerta del mercato azionario senza interferenza da parte dell'istituto medesimo". "Tale attivita' - conclude la nota - ha comportato un illegittimo acquisto da parte di Banca Carim di azioni proprie ad un prezzo sovradimensionato rispetto a quello che sarebbe stato determinato senza la falsa rappresentazione della situazione finanziaria e patrimoniale della banca in precedenza descritta, con una conseguente indebita restituzione di conferimenti nei confronti di alcuni soci (quelli che avevano venduto le proprie azione all'Istituto stesso), per un importo complessivo quantificato in circa 10,3 milioni, configurando cosi' l'ipotesi di reato di indebita restituzione di conferimenti".

Tra gli indagati l'ex presidente Carim, Giuliano Ioni, che "cosi' facendo, nonostante l'esito dell'attivita' ispettiva condotta da Banca d'Italia, indicava in bilancio utili inesistenti, che venivano successivamente illegalmente distribuiti agli azionisti e consentiva altresi' l'indebita restituzione dei conferimenti a favore di alcuni soci". I membri pro tempore del Cda e del collegio sindacale poi "hanno partecipato attivamente e sistematicamente al processo di concessione e/o revisione delle linee di credito concesse da Carim a favore di soggetti o gruppi societari da tempo insolventi". Molti di questi prestiti a causa della crisi economica e dei fallimenti sono diventati perdite e "avrebbero correttamente richiesto una svalutazione dei crediti stessi vantati dalla Carim".

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