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Pubblicato il 26/07/2013 19:07

Lavoro, l'Abruzzo produrrà più posti della media italiana

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Rapporto Cresa. Il saldo complessivo per i nuovi contratti di lavoro è però negativo

In Abruzzo sono 17.070 gli occupati per i quali si prevede l'attivazione di un nuovo contratto di lavoro nel 2013, una media dell'81,3% superiore a quella italiana che e' del 75,2% e allineata a quella del Mezzogiorno. E' quanto emerge dall'indagine sui programmi di assunzione per l'anno 2013 del Sistema informativo ''Excelsior'', condotta da Unioncamere e ministero del Lavoro su un campione di imprese private dell'industria e dei servizi con almeno un dipendente in media nel 2010. I risultati sono stati diffusi dal Centro regionale di studi e ricerche economico sociali delle Camere di commercio d'Abruzzo (Cresa). Il rapporto stabilisce che, considerando i movimenti relativi ai soli nuovi contratti di lavoro dipendente, a fronte di 13.880 assunzioni, si prevedono 21.460 uscite da mondo del lavoro con un saldo pari a -7.580 unita'. La dinamicita' della realta' regionale e' superiore a quella media nazionale ma il saldo e' in regione peggiore di quello che si osserva a livello italiano: Abruzzo: -3,4%; Italia:-2,2%. A livello provinciale le peggiori previsioni riguardano Pescara (-4%), seguono Teramo (-3,5%), L'Aquila (-3,2%) e Chieti (-3%). ''Il saldo negativo riguardante il lavoro dipendente - ha commentato il presidente del Cresa, Lorenzo Santilli - non e' confortante e lo e' tanto meno se si considera che la molteplicita' dei dati nasconde realta' occupazionali spesso caratterizzate da crescenti fragilita' legate alle difficolta' del sistema delle imprese. Va comunque considerato che la dinamicita' dell'offerta di lavoro, pur portando a risultati negativi, denota la grande volonta', tenacia e determinazione degli imprenditori abruzzesi''. Le assunzioni non stagionali con contratto di lavoro dipendente rappresenteranno in Abruzzo il 45,5% del totale e il 55,9% di quelle che verranno effettuate con contratti di lavoro dipendente, valori entrambi sensibilmente inferiori a quelli medi nazionali (rispettivamente 49% e 65,2%) e ripartizionali (47,2% e 58,2%). A livello provinciale sono Teramo e L'Aquila a presentare quote inferiori a quelle medie regionali. Per quanto riguarda infine le assunzioni non stagionali di giovani (fino a 29 anni), le previsioni allineano l'Abruzzo alla media nazionale e del Sud e Isole (rispettivamente 32% contro 32,8% e 31,4%). Particolarmente critica a livello sub regionale e' la previsione riguardante l'Aquila (20,2%).

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