Secondo la stima di Unioncamere e Prometeia, per la provincia dell'Aquila nell'anno in corso si prevede una variazione annua del valore aggiunto di -1,7% contro una variazione dello stesso indicatore per l'Abruzzo di -1,8% e dell'Italia -1,4%. Anche l'indicatore occupazionale segna un valore meno in termini di variazione percentuale (-1,5%) identico a quello dell'Abruzzo e superiore di 0,5% a quello nazionale. La spesa per i consumi delle famiglie rimane sostanzialmente invariata rispetto all'anno precedente (-0,2% sia per L'Aquila che per l'Abruzzo, +0,1% per l'Italia). Le previsioni per gli anni 2014-2015 sono migliori con una ripresa piu' sostanziale delle esportazioni, della spesa per i consumi delle famiglie, una sostanziale stazionarieta' per l'occupazione e una leggera ripresa del valore aggiunto +0,5%
Nel corso del 2012 torna però a peggiorare la situazione occupazionale per la provincia dell'Aquila. Secondo i dati ISTAT delle Forze di Lavoro il tasso di disoccupazione e' stato lo scorso anno pari a 9,4%, contro l'8,3% del 2011 e il 7% del 2010. Anche gli altri indicatori del lavoro presentano performance non positive: le persone in cerca di occupazione, in provincia, salgono da 10.800 a 12.800, mentre a livello regionale aumentano da 47.200 a 61.700 unita'. I dati sono stati diffusi dalla Camera di Commercio dell'Aquila nell'ambito dell'undicesima Giornata dell'Economia. La Cassa Integrazione Guadagni ha mostrato anche nel 2012 una riduzione delle ore complessivamente erogate del 13,2% rispetto all'anno precedente. Gli interventi ordinari sono cresciuti del 25,5% a conferma delle difficolta' di natura congiunturale che sta attraversando il sistema delle imprese, mentre la cassa integrazione straordinaria e in deroga si e' ridotta del 28,5%.
Le difficolta' congiunturali che hanno colpito il sistema italiano hanno avuto ripercussioni anche a livello locale. In particolare l'economia della provincia dell'Aquila, caratterizzata da debolezze strutturali, non ha potuto non risentire pesantemente del calo della domanda complessiva dell'area euro. Secondo la Camera di Commercio del capoluogo il reddito prodotto dall'economia aquilana nel 2011 (ultimo dato disponibile) e' stato in termini di valore aggiunto a prezzi correnti pari a 5.835,5 milioni di euro contro 5.797 milioni di euro del 2010, con un incremento in termini percentuali dello 0,6%. L'Aquila registra un peso pari a 22,1% del reddito totale regionale, percentuale in leggera crescita rispetto agli anni precedenti. 'analisi del sistema creditizio sul territorio aquilano - stando sempre a quanto riferisce la Camera di Commercio - e' oggi ancor piu' necessaria al fine di valutare in maniera piu' approfondita il ruolo del credito come canale principale attraverso il quale possono nascere e crescere le realta' imprenditoriali locali. Secondo i dati della Banca d'Italia, gli impieghi per localizzazione della clientela risultano nel 2012 pari a 4.524 milioni di euro, mentre i depositi sono pari a 6.245 milioni di euro. I primi diminuiscono del 2,2%, mentre i depositi aumentano di ben 10,5 punti percentuali. Per analizzare il livello di rischiosita' degli impieghi della provincia - osserva la Cciaa - si puo' analizzare il rapporto tra le sofferenze ed impieghi, essendo appunto il primo indicatore pari al rapporto tra l'ammontare dei crediti per cassa in essere con soggetti in stato di insolvenza e il secondo l'ammontare complessivo degli impieghi bancari. Tale rapporto per la provincia dell'Aquila passa da 7,7 del 2010 a 9,6 del 2011 fino a 9,9 del 2012 (dato del 30 settembre 2012). Tale valore, come in passato, risulta superiore a tutte le province abruzzesi e quindi alla media regionale (8,8%), in linea con la ripartizione Sud e Isole (in cui e' pari a 9,9%) e superiore alla media Italia (6%). L'incremento delle sofferenze sugli impieghi evidenzia una crescente insolvibilita' del sistema economico, sintomo di forti difficolta' da parte degli operatori.
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