Nel 2013 il valore aggiunto procapite in Abruzzo sara' di 19.000 euro, superiore solo a quello del Meridione (15.000 euro) e sensibilmente piu' basso della media Italia (23.000 euro). Le province di Chieti, Pescara e L'Aquila, con valori intorno a 19.000 euro, si collocano tra il 66esimo e il 68esimo posto, seguite da Teramo che, con 18.400 euro, si posiziona al 71 posto. E' quanto emerge dagli Scenari di sviluppo delle economie locali italiane realizzati da Unioncamere e Prometeia.
Dopo la consistente flessione (-3,1%) fatta registrare dal valore aggiunto in Abruzzo nel 2012, una delle peggiori tra le regioni italiane, si stima che nel biennio 2013-2014 il valore aggiunto prodotto in Abruzzo, come nel Mezzogiorno, cali dello 0,6%, in controtendenza con la lievissima crescita prevista in Italia (+0,1%).
Si prevede un leggero aumento delle esportazioni di beni verso l'estero (+1,6% in valori reali), incremento comunque inferiore rispetto agli aumenti del Meridione (+2,2%) e dell'Italia (+3,1%).
Nella regione viene cosi' in parte recuperato il calo consistente (-6,4%) osservato nel 2012. La spesa per consumi delle famiglie, in valori correnti, e' prevista in aumento nel biennio 2013-2014 sia in Abruzzo (+0,8%) che nel Mezzogiorno (+0,8%) che in Italia (+1,1%). Anche in questo caso l'incremento recupera almeno in parte il netto calo osservato ovunque nel 2012 pur rimanendo sensibilmente al di sotto della crescita registrata nel periodo 2010-2011. Dopo la crescita dell'occupazione fatta registrare dall'Abruzzo nel biennio 2010-2011 (+1,0%), si prevede un'inversione di tendenza nel 2012 (-1,6%) e una contrazione piu' lieve nel biennio 2013-14 (-0,5%).
Il Mezzogiorno fara' registrare nello stesso biennio un -0,5% e l'Italia un -0,2% anch'essi in rallentamento rispetto a quanto osservato nel 2012 (Mezzogiorno: -1,6%, Italia: -1,2%) che fa sperare in una inversione futura. Si prevede che la quota di valore aggiunto prodotta dalle esportazioni in Abruzzo raggiunga il 27,4%, superando il 27,2% fatto registrare nel biennio 2010-2011.
L'andamento in crescita viene atteso anche per il Mezzogiorno, dove raggiungera' il 14,7%, e per l'Italia il 28,5%. Il tasso di occupazione in Abruzzo e' previsto in calo dal 37,4% del 2012 al 36,8%. Il valore regionale e' piu' elevato di quello meridionale (29,3%) e poco inferiore di quello italiano (37,4%).
Il tasso di disoccupazione in Abruzzo e' previsto in aumento dall'11,5% del 2012 al 12,3% del biennio 2013-2014, piu' pesante di quello nazionale (11,3%) ma meno grave di quello meridionale (17,9%).Il valore aggiunto prodotto da ogni occupato e' previsto in diminuzione sia nella regione, dove raggiungera' 47.130 euro, sia nel Meridione (45.830 euro). In Italia, al contrario, il valore e' previsto in aumento (53.160 euro) rispetto a quanto registrato nel 2012.
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