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Pubblicato il 29/08/2012 06:06

L'export dell'Abruzzo cresce del 14,7%

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Buone notizie dall'Ice. I due terzi dell'esportazioni partono dalla provincia di Chieti

 

Buone notizie per l'export abruzzese che nel 2011 ha fatto registrare un valore di 7,3 miliardi di euro, in aumento del 14,7% rispetto all'anno precedente, terzo tasso di incremento a livello nazionale, ex aequo con la Liguria. E' quanto emerge dal XXVI Rapporto ICE 2011-2012 'L'Italia nell'economia internazionale'.

Lo studio e' stato elaborato con la collaborazione di un comitato editoriale del quale fanno parte Banca d'Italia, Istat, Sace, Simest, Prometeia insieme a docenti ed esperti di economia internazionale. Dal punto di vista territoriale, se nel 2011 le esportazioni delle regioni italiane sono aumentate dell'11,3%, l'Italia centrale fa registrare una variazione superiore alla media e pari al 13%.

In Abruzzo la quota sul totale nazionale e' aumentata di un decimo di punto al 2%, rispetto al 2010. Due terzi del valore esportato nel 2011 e' da ascrivere alle vendite estere della provincia di Chieti, per un valore di oltre 4,9 miliardi, in aumento del 17% rispetto al 2010. La provincia di Teramo ha attivato circa il 16% del totale delle vendite all'estero, registrando un incremento annuale del 17,8%.

In controtendenza e' risultata invece la terza provincia per valore delle vendite estere, L'Aquila, a causa delle difficolta' dovute alle conseguenze del terremoto del 2009 sulle attivita' economiche, che hanno determinato una flessione delle esportazioni dell'8,4%. La provincia di Pescara, ancorche' quella da cui sono derivati i valori piu' bassi delle esportazioni all'interno della regione, pari al 7,3% del totale, ha fatto registrare l'incremento piu' elevato, pari al 23,7 % rispetto all'anno precedente.

Nel 2011 si e' verificata un'ulteriore concentrazione dei mercati di sbocco: il 72,2% delle esportazioni abruzzesi ha avuto come destinazione geografica i mercati dell'Unione europea, nei cui confronti si e' registrato un incremento nei valori superiore alla media (15,1%), grazie in particolare alla crescita verso il principale mercato di riferimento, la Germania, pari al 16,8% rispetto al 2010. Gli altri mercati dell'Ue risultati particolarmente dinamici sono stati la Polonia (26,6%), la Slovenia (24,6%), la Romania, paese che ha manifestato il ritmo di crescita piu' elevato tra i principali paesi clienti, pari a circa il 70%, l'Ungheria (20,5%), la Francia (12,1%) e il Regno Unito (8,5%). La seconda area di destinazione piu' rilevante e' stata quella dei paesi europei non aderenti all'Unione, che ha assorbito il 9,4% delle vendite estere dell'Abruzzo, ma con un aumento inferiore alla media (12,1%).

Al sostenuto incremento delle esportazioni verso la Russia (15,5%) si e' contrapposto, con una dinamica sempre positiva ma inferiore alla media, quello verso la Turchia (9,6%).

Analogamente, l'America settentrionale ha visto ridurre la propria incidenza sulle esportazioni totali dal 7,8% del 2010 al 7,2%, principalmente a causa del modesto andamento delle vendite verso gli Stati Uniti, quarto mercato di sbocco delle merci della regione, aumentate del 4,4% in ragione d'anno. Tra le altre aree geografiche, si segnalano i forti incrementi delle esportazioni verso l'America centro-meridionale, aumentate di circa il 56%, e l'Asia centrale (oltre il 40%).

 

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