In due recenti pubblicazioni scientifiche, il gruppo di ricerca coordinato dal professor Leonardo Guidoni del Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche dell'Universita' dell'Aquila, ha rivelato alcuni meccanismi molecolari del funzionamento della fotosintesi clorofilliana nelle piante e delle cosiddette ''foglie artificiali'', ossia nuovi materiali per l'energia che ne imitano le proprieta'. Questi materiali potrebbero costituire una delle possibili chiavi per la soluzione al problema del riscaldamento globale, in quanto, imitando alcune caratteristiche della fotosintesi naturale, sono in grado di produrre direttamente dall'energia solare e dall'acqua combustibile a zero emissioni di CO2, come ad esempio l'idrogeno. Questo combustibile potrebbe essere immagazzinato ed usato nelle celle a combustibile per trasporti, riscaldamento e produzione di energia elettrica. Oltre agli aspetti legati all'ambiente, lo sfruttamento dell'energia solare per produrre combustibile ''verde'' attraverso fotosintesi artificiale, permetterebbe in futuro di passare da un sistema di produzione di energia centralizzata ad uno molto distribuito, dove la produzione di energia e carburante avviene direttamente sul territorio che la sfrutta. Lo studio parallelo di come avviene lo stesso processo nelle piante, puo' rivelare quali strategie chimiche abbia adottato la Natura negli ultimi due miliardi e mezzo di anni, suggerendo, quindi, possibili strade per la produzione su larga scala di energia pulita attraverso lo sfruttamento della radiazione solare. Gli studi del gruppo di ricerca hanno rivelato il meccanismo catalitico del sistema artificiale ed individuato al contempo il canale dal quale l'acqua arriva al sito attivo nell'enzima responsabile dell'elettrolisi dell'acqua nelle piante. Per caratterizzare alcune fasi di questi processi, i ricercatori hanno sfruttato metodi di Meccanica Quantistica attraverso l'utilizzo del supercalcolatore Caliban-HPC, in funzione da due anni presso l'Universita' degli Studi dell'Aquila.
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