Riscoprire gli antichi mestieri per individuare il percorso da intraprendere per raggiungere un futuro ben lontano dalla crisi economica del presente. E' questo l'appello lanciato da Gianfranco Reale, segretario generale Filca Cisl di Chieti e vicepresidente della Scuola edile/Cpt provincia di Chieti. «Dal calzolaio, all’impagliatore. Dal falegname, alla filatrice, fino alla massaia che lavora la pasta. L'Abruzzo - afferma Reale - è terra di antiche tradizioni e antichi mestieri e proprio nella riscoperta di attività appartenenti al passato si può trovare una chiave per aprire nuovi orizzonti lavorativi. La ricerca di nuove idee lavorative da parte dei giovani, che si avvicinano al mondo del lavoro potrebbe dare una svolta all’economia che, nell’ultimo periodo, ha subito una forte crisi.
Se da un lato i “nuovi mestieri” pian piano si stanno configurando nella nostra società, dall’altro è bene considerare quel settore che riguarda tutti quei mestieri considerati “antichi”».Molte regioni italiane, fra cui l’Abruzzo, possono vantare di aver conservato un ricco patrimonio di tradizioni nel tempo. Di questo fanno parte i più antichi mestieri che hanno caratterizzato gli anni ’50-’60, come quelli che venivano svolti in campagna, il pastore, il coltivatore, oppure l’imbianchino o il muratore.
«Pensiamo - prosegue Reale - alle masserie in cui un tempo venivano prodotti vari alimenti. Accanto a questi vi erano anche i mestieri svolti in paese tra cui fabbri e scalpellini. Ora, se da un lato tutto ciò si conserva, dall’altro non si investe adeguatamente in questi settori. Di fatto se si cominciasse a riscoprire e a far rivivere tutti questi antichi mestieri col tempo si darebbe nuova occasione ai giovani di trovare lavoro. Si dovrebbe stimolare il recupero di queste antiche professionalità indirizzando i giovani verso scelte alternative, che restituirebbe nuova linfa all’economia ed al settore terziario».
Partendo da tali presupposti il segretario propone l'attivazione, nel territorio di Chieti di percorsi di formazione finalizzati all'acquisizione di competenze professionali specifiche, al fine di recuperare le antiche tradizioni, coniugandole con le attuali esigenze del mercato, dando l'occasione a disoccupati ed inoccupati di inserirsi professionalmente nell'ambito dell'artigianato di qualità, in particolare di quello che si occupa di mestieri tradizionali, assicurando gli strumenti e le competenze teoriche e pratiche necessarie.
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