Hanno preso il via, questa mattina, le iniziative del Consorzio di Tutela del Vino d'Abruzzo e quello delle Colline Teramane al Vinitaly 2013. Nel Padiglione 11 Abruzzo il conduttore della rubrica radiofonica "Il Gastronauta" di Radio 24 Davide Paolini, ha infatti inaugurato una mostra dedicata a quello che è considerato uno dei più grandi nomi della fotografia mondiale: Mario Giacomelli (1925-2000). A tagliare il nastro è stato Tonino Verna, presidente del Consorzio di Tutela Vini d'Abruzzo, preceduto dagli interventi di Alessandro Nicodemi, al vertice del Consorzio di Tutela Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane, dell'Assessore Regionale alle Politiche Agricole Mauro Febbo e del gallerista Rizziero Di Sabatino che ha parlato di "immagini straordinarie apprezzate in tutto il mondo, tanto che una di queste è considerata tra le 100 più importanti della storia della fotografia". A condurre la presentazione Davide Paolini, il famoso Gastronauta di Radio 24, che ha anche fatto una diretta speciale dedicata alle attività del Consorzio di Tutela dei Vini d'Abruzzo e del Consorzio Tutela Colline Teramane.
Quella delle 26 foto di Giacomelli, che in vita ha esposto in museo come il MOMA e il Metropolitan di New York, è davvero un'esposizione dal sapore unico che per la prima volta, propone la serie completa delle fotografie di Scanno, il piccolo borgo abruzzese considerato dall'artista "un paese da favola" scattate tra il 1957 e il 1959. L'evento si è aperto con la lettura della presentazione realizzata da Germano Celant, rinomato critico d'arte, che racconta della capacità di Giacomelli di catturare "l'aspetto magico dei luoghi e del tempo che vi soggiorna come sospeso. Le facce o i corpi in ombra, segno di una forza primitiva sconosciuta - aggiunge il famoso critico d'arte - appaiono come l'altra faccia della veglia e dell'illuminazione. Sono le componenti di un'antitesi conscio ed inconscio che sostiene e vivifica Giacomelli. Per questo i contadini, i pastori e le loro mucche, sembrano rappresentare il potere dell'oscuro, che riattivato dal contatto con la luce produce un'energia nuova".
Quella stessa energia che l'Abruzzo ha voglia di rinnovare riscoprendo, come ha sottolineato Verna, il vino attraverso la storia e il territorio in un unicum che unisce i monti al mare attraversando proprio quelle colline ricoperte di vigneti che la rendono unica per la vicinanza di luoghi così differenti. "E' proprio la differenza - ha aggiunto Verna - a dare il valore aggiunto che oggi abbiamo voluto trasmettere con la mostra di questo grande artista".
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