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Pubblicato il 01/04/2014 16:04

Nidil Cgil in congresso a Montesilvano

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Tra i precari della Cgil di Nidil, riuniti in congresso a Montesilvano si respira anche rabbia per gli annunci che avevano creato aspettative e che per ora si sono concretizzati nel decreto Poletti che, denunciano i lavoratori, "aumentera' la precarieta'" mentre il welfare universale resta "una promessa". Anche gli 80 euro che a maggio dovrebbero arrivare in busta paga non sono una certezza per tanti giovani, di certo non arriveranno a tanti che lavorano con la partita Iva. "Io quei soldi in busta paga non li avro'- spiega ad esempio Valentina Lillo, 31 anni, milanese- perche' lavoro con partita Iva. Li riceveranno i miei genitori che pero' sono preoccupati per me. Sono scettica nei confronti di Renzi: i suoi annunci mi sembrano una bolla mediatica, fa come Berlusconi con l'Imu. Io sarei d'accordo con il contratto unico, ma intanto nel decreto sul lavoro il segnale che si da' alle aziende e': fate quello che volete e il welfare universale, che sarebbe una prima cosa concreta importante, non si vede". Collaboratore a progetto del Sud, Angelo Buonanno, 24 anni, si dice "scettico: i primi provvedimenti del governo non incidono sul precariato. Si rende piu' facile il contratto a termine e si toglie la formazione per gli apprendisti ma non si fa niente per chi come me guadagna 350 euro al mese in un call center. E parlo di una realta' in cui c'e' anche tanto lavoro nero". Per il giovane napoletano bisognerebbe piuttosto "eliminare alcune forme contrattuali, le piu' ibride e con meno diritti come le finte collaborazioni"

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