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Pubblicato il 20/11/2013 22:10

Nomisma, mercato immobiliare in calo dell'8,3 per cento

nomisma, mercato immobiliare

Ancora in difficolta' il mercato immobiliare. Il 2013, infatti, si dovrebbe chiudere con una diminuzione delle compravendite, rispetto all'anno precedente, dell'8,3 per cento e, mentre il 2014 sara' in stallo (non si preannunciano significativi miglioramenti), si attende il 2015 per l'avvio della ripresa con un impulso maggiore nel segmento non residenziale. Dai timidi segnali di miglioramento del quadro congiunturale, comunque, sembra essersi esaurita la seconda ondata recessiva, nel settore, iniziata nel 2011. Questa, in sintesi, l'analisi dell'osservatorio sul mercato immobiliare, di novembre, curato da Nomisma su 13 grandi citta' e presentato oggi a Milano in occasione di un evento in collaborazione con Intesa Sanpaolo. 

Secondo il rapporto "prevalgono i giudizi negativi da parte degli operatori immobiliari per i prossimi sei mesi; le previsioni relative ai valori sono orientate ad un maggior pessimismo rispetto a quelle relative alle quantita' scambiate, il cui saldo previsionale risulta in aumento rispetto allo scorso semestre". Per il 2013, stima Nomisma, e' prevista una nuova flessione, sebbene la contrazione si preannunci inferiore a quella registrata lo scorso anno e tenda a perdere di intensita' con il passare dei trimestri. L'anno in corso dovrebbe, infatti, chiudersi con un numero di compravendite nell'ordine delle 407mila unita', cui corrisponde una variazione annuale pari a -8,3%. Nel prossimo biennio le transazioni dovrebbero aumentare ad un ritmo superiore al 9% annuo, rimanendo pur sempre al di sotto delle 500mila unita'. Questo scenario presuppone tuttavia, una prosecuzione dell'aggiustamento dei prezzi degli immobili: il repricing, cominciato in ritardo rispetto alla caduta delle compravendite, proseguira' anche nel prossimo biennio, seppure con un'intensita' via via decrescente. L'aggiustamento verso il basso dei valori immobiliari sara' significativo nel 2014 in tutti i comparti, sara' piu' contenuto nel 2015 (con decrementi di entita' inferiore ai 2 punti percentuali), mentre occorrera' attendere il 2016 per tornare ad avere segni positivi

Nella seconda meta' del 2013 il mercato immobiliare nelle maggiori citta' italiane ha mantenuto un'intonazione negativa associata ad una stabilizzazione di alcuni indicatori, che potrebbero essere interpretati come segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo. Nomisma, nel suo osservatorio, fotografa come l'andamento tra offerta e domanda di acquisto si attenui nelle zone di pregio e centrali; tendenza analoga per il segmento delle locazione ad uso abitativo: sul mercato e' presente una domanda esigua, ma in grado di rispettare gli impegni contrattuali. Dal preconsuntivo Nomisma riferito all'anno 2013 emerge che le compravendite di abitazioni in Italia potrebbero, appunto, calare dell'8,3%, attenuando in maniera significativa l'elevata intensita' della flessione registrata nel 2012 e pari al 25,8%. Questo fenomeno si registra anche nei 13 maggiori mercati che, a fine 2013 potrebbero fare registrare una variazione annua negativa del 5,6%, che fa sintesi delle due variazioni tendenziali, il -6% rilevato nel primo semestre e il -5,2% stimato per il secondo. Per Nomisma la lettura e' di progressivo esaurimento della forte spinta recessiva e di graduale stabilizzazione del mercato su quantita' che, rispetto al periodo pre-crisi, si sono ridimensionate di circa il 40-50%. L'istituto di ricerca evidenzia, poi, come nel segmento non residenziale il calo del mercato delle compravendite si sia comunque attenuato, con un'oscillazione del -7,1% a livello nazionale rispetto al -24,1% dell'anno precedente. Il rapporto evidenzia come i tempi medi di vendita di abitazioni usate si siano stabilizzati (8,4 mesi in media), mentre si sono allungati di appena 10 giorni quelli relativi a uffici e negozi, portandosi rispettivamente a 10,8 e 10,1 mesi dopo un periodo caratterizzato da allungamenti progressivi. Nel semestre si e' assistito ad un allineamento dello sconto rispetto a quello praticato nella prima meta' dell'anno per abitazioni e uffici, mentre e' aumentato quello relativo ai negozi. Nel mercato residenziale si e' raggiunto di media il 16,5% (abitazioni usate) e 11,5% (abitazione nuove), per gli uffici il 17,7% e per i negozi il 17,4%. I prezzi, invece, registrano nel secondo semestre una variazione del -2% per le abitazioni nuove, del -2,2% per quelle usate, del -2,3% per gli uffici e del -1,9% per i negozi. Nonostante la ripresa delle compravendite stenti a decollare si manifesta in questo quadro qualche segnale di cambiamento. La stabilizzazione di alcune componenti del mercato come la domanda e l'offerta di abitazioni, l'interruzione della flessione dei contratti di locazione di abitazioni, il lento ma prevedibile spostamento del mercato verso la locazione e una congiuntura meno negativa nei mercati piu' apprezzati della citta' testimoniano il timido miglioramento del quadro congiunturale. Passando, infine, al mercato corporate Nomisma evidenzia come l'Italia mostri timidi segnali di ripresa: l'incidenza sugli investimenti continentali e' passata dall'1,4% del 2012 al 2,3% del 2013. A fine 2013 il volume delle transazioni immobiliari istituzionali dovrebbe raggiungere i 3,3 miliardi di euro, che rappresentano poco meno del doppio degli investimenti realizzati lo scorso anno. Cresce la quota di investimenti stranieri, che raggiungono addirittura il 73% del mercato.

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