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Pubblicato il 04/04/2013 10:10

Sangermano (Cisl): tre emergenze per L'Aquila

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Sangermano pone l'accento anche sull'utilizzo dei Fondi Fas

Sono tre le emergenze in provincia dell'Aquila, secondo il segretario generale della Cisl della provincia, Paolo Sangermano. L'elenco comprende la ricostruzione post-terremoto; la crisi della Valle Peilgna e i fondi Fas destinati a quel territorio e la vertenza della Micron. Paolo Sangermano, all'indomani della rielezione, indica le priorita' e i programmi da mettere in campo "per evitare il tracollo di un territorio messo a dura prova dalla crisi economica e sociale e dal sisma del 2009, dove la mancanza di opportunita' di impiego e di investimenti rappresenta ormai una costante". "Se non muteranno le politiche nazionali, non ci sara' possibilita' di crescita per il nostro Paese, in particolare per la provincia dell'Aquila", evidenzia Sangermano, "la Regione Abruzzo non ha risorse proprie da spendere, tranne i fondi Fas. A questo si aggiunge un quadro legislativo assolutamente confusionario: basti pensare alla vicenda della restituzione delle tasse non pagate dalle imprese aquilane nel post-sisma. Nel prossimo futuro", dice il segretario provinciale Cisl, "saremo chiamati a confrontarci su tre sfide importanti: la ricostruzione dell'Aquila, gli investimenti sulla Valle Peligna e la positiva soluzione della questione Micron". "A distanza di quattro anni dal sisma", rileva Sangermano, "si registano ritardi enormi nella macchina della ricostruzione, gravata da cavilli burocratici e da un rimpallo di competenze tra gli organismi coinvolti, tale da aver ingessato la ricostruzione pesante". 

 Sangermano pone l'accento anche sull'utilizzo dei Fondi Fas "quasi 17 milioni di euro destinati alla Valle Peligna, che sono stati frammentati e dispersi in una miriade di piccoli interventi, senza cogliere l'appello del mondo imprenditoriale, che chiedeva il sostegno per pochi interventi mirati, tali da risollevare l'economia locale e creare occupazione". Infine, la vertenza Micron di Avezzano: "finora l'approccio rispetto ad eventuali cambiamenti e' stato per lo piu' critico. Il sindacato, ovviamente, deve guardare all'occupazione, alla qualita' e al lavoro, ma le istituzioni locali hanno l'obbligo di creare le condizioni necessarie di accoglienza verso chi decide di investire sul territorio. La cordata mista tra Lfoundry e il management locale e' l'unica possibilita' che si presenta: dobbiamo lavorare tutti insieme affinche' questa nuova realta' possa insediarsi, operare al meglio, crescere e svilupparsi per il bene dei lavoratori e del territorio".

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