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Pubblicato il 16/04/2013 21:09

Sfratti aumentati del 50% in tre anni

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I sindacati lanciano l'allarme e chiedono l'istituzione di una posta di bilancio per l'edilizia residenziale pubblica e una nuova legge sugli affitti privati

Dati preoccupanti quelli sulla situazione abitativa in Abruzzo forniti dai segretari regionali della Fnp-Cisl, Lucio de Mattheis, e dal Sindacato inquilini, casa e territorio (Sicet), Alberto Corraro. Secondo quest'ultimo 'la fase acuta della crisi, in questi mesi, sta allargando a dismisura la fascia sociale colpita dalle difficolta' economiche', con un aumento dei provvedimenti di sfratto per morosita', delle richieste di un alloggio di edilizia pubblica e delle richieste del contributo statale a sostegno degli affitti.

'Gli sfratti - rilevano i sindacati - sono aumentati nel triennio 2008-2010 del 50%. La dimensione del problema e' ampia e se non si interviene per invertire il trend, nei prossimi anni saranno interessate centinaia di famiglie, oltre quelle gia' colpite. Le richieste di esecuzione, al 30 giugno 2012, sono oltre 1.200 per la provincia di Pescara, circa 350 all'Aquila e 80 a Teramo. La situazione attuale, dopo l'azzeramento nel 2012 del fondo sociale per l'affitto, e' destinata drasticamente a peggiorare nel corso dell'anno'.

Per quanto riguarda l'edilizia residenziale pubblica, le graduatorie per l'accesso agli alloggi pubblici si allungano a dismisura, perche' l'offerta di abitazioni 'si riduce in quantita' e qualita''. Solo a Pescara vi sono 400 famiglie in attesa su 25 alloggi liberi. 'Il peso insopportabile dell'Imu sulle Ater - affermano i sindacalisti - deve essere immediatamente rimosso o ci sara' il collasso dell'importante e insostituibile patrimonio immobiliare pubblico abruzzese: 20.000 alloggi dove risiedono circa 75 mila inquilini'.

Il Fondo Sociale Statale Affitti, inoltre, 'e' stato dapprima pesantemente ridotto nel corso degli anni e infine completamente azzerato dalla legge di stabilita' varata alla fine del 2012. La Regione Abruzzo, nel 2011 - evidenziano Corraro e de Mattheis - ha ricevuto dallo Stato circa 2,6 milioni di euro da ripartire fra i Comuni; nel 2012 solo 187.000 euro. Le 8mila famiglie abruzzesi che ogni anno, dal 1999, hanno beneficiato di un aiuto per pagare l'affitto, nel 2013 dovranno obtorto collo farne a meno'. 

I sindacati citano l'esempio del Comune di Pescara: nel 2012 ha ricevuto appena 41 mila euro e le 335 famiglie ammesse in graduatoria hanno a loro volta ricevuto un contributo medio di 85 euro, da un minimo di un euro ad un massimo di 167 euro, contro i 459 mila euro del 2011, ripartiti tra 684 famiglie ammesse, con un contributo medio di circa 500 euro e un massimo di 986 euro. 'Il taglio del fondo sociale colpisce orribilmente la componente piu' vulnerabile della nostra regione - sottolineano -: anziani con pensioni minime, famiglie monoreddito, cassintegrati'.

I sindacati, alla luce di tale situazione, 'sollecitano i poteri pubblici comunali, regionali e nazionali affinche' affrontino l'emergenza abitativa' e citano, tra le priorita', l'istituzione di una posta di bilancio per l'edilizia residenziale pubblica, una nuova legge sugli affitti privati, il finanziamento del fondo sociale affitti con almeno 200 milioni di euro annui. 'I tagli draconiani che lo Stato e la Regione hanno messo in atto riducendo del 93% i contributi per aiutare a pagare gli affitti - concludono -, hanno colpito tutti i cittadini abruzzesi, trasformando la speranza di un aiuto concreto in una beffa'.

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