Sit-in di protesta dinanzi alla Prefettura di Pescara dei dipendenti di 'Provincia Ambiente' per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sullo stato occupazionale che protestano contro lo stato occupazionale della partecipata provinciale.
Come ha spiegato il rappresentante dell'Ugl, Gabriele Frisa 'su 23 lavoratori ce ne sono 15 in cassa integrazione. Si tratta di una situazione molto grave che dura ormai dall'ottobre del 2009 e che potrebbe portare anche alla perdita del lavoro per alcuni dipendenti. Non ci spieghiamo - ha detto ancora il sindacalista dell'Ugl - il perche' di tutto questo visto che lo scorso anno Provincia Ambiente ha chiuso con cento mila euro di attivo'.
La protesta vede tutti i sindacati uniti visto che dinanzi alla Provincia ci sono oltre ai lavoratori i sindacalisti Pietro Di Zenobio (Cgil-Fiom), Gianluca Pretaro (Cisl) e Angelo Bucci (Uil).
Un gruppo di lavoratori di Provincia e Ambiente spa ha incontrato il presidente Guerino Testa, l'assessore Angelo D'Ottavio e il presidente del Cda Gianluca Buccella. I lavoratori, che chiedono di sapere che ne sara' di questa societa' (al 78 per cento della Provincia e per la parte restante privata) erano assistiti dai rappresentanti sindacali. Una parte degli addetti (in totale sono 23) sono in cassa integrazione, fino al 30 settembre. Al personale di Provincia e ambiente e' stato spiegato il percorso che l'amministrazione sta seguendo sulla base delle indicazioni del Governo che impongono la messa in vendita delle quote pubbliche o la liquidazione della societa' stessa ai fini del contenimento della spesa. D'Ottavio ha spiegato che entro il 30 giugno sara' promosso un bando, sulla base di una delibera di giunta gia' approvata, per individuare eventuali acquirenti interessati a rilevare le quote pubbliche della societa' ma nel frattempo e' stato anche presentato un ricorso al Presidente della Repubblica per tentare di bloccare il procedimento avviato dal Governo nell'ambito della spending review. "La volonta' della Provincia - ha aggiunto D'Ottavio - e' di continuare ad avvalersi dei servizi di Provincia e ambiente facendone una societa' pubblica, ma va precisato che la normativa vigente non lo permette. Per questa ragione, al fine di evitare la liquidazione, si e' optato per la cessione delle quote pubbliche a favore di un soggetto che garantisca i livelli occupazionali". "La storia di tale societa' va letta con attenzione - ha commentato Testa -. E io posso dire che Provincia e ambiente spa, ereditata da questa giunta con un debito consistente, al momento ha un utile mai avuto prima e con lo stesso fatturato di prima. Non vogliamo mandare a casa nessuno ma il Governo - ha concluso Testa - ci impone di seguire una procedura di fronte alla quale non possiamo tirarci indietro e che comunque prevede, in alternativa, la messa in liquidazione". La questione dovra' tornare all'attenzione del Consiglio provinciale, chiamato a pronunciarsi a questo proposito. Prossimo incontro il 10 giugno.
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