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Pubblicato il 19/11/2012 19:07

Squinzi (Confindustria): Mi auguro che prevalga il buon senso

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Il presidente degli industriali: la ripresa nel 2015

L'accordo 'l'abbiamo firmato. Noi ci crediamo e andiamo avanti. Chi c'e' c'e', chi non c'e' non c'e''. Cosi' il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sull'intesa per la produttivita'. Per Squinzi e' 'una buona cosa che anche la Uil abbia sottoscritto' l'accordo.

'Il mio sogno - ha proseguito Squinzi - e' sempre quello di avere la firma di tutti. Ci abbiamo lavorato tanto, erano tutti d'accordo poi ci sono stati dei cambiamenti di idea, ma - ha proseguito il presidente a Pescara per la 6/a convention delle imprese, organizzata da Confindustria Abruzzo - speriamo che alla fine prevalga il buon senso'. "Mi auguro sia alla fine sottoscritto da tutte parti sociali, poichè e' il primo passo di un lungo cammino che chiama tutti all'assunzione delle proprie responsabilita'". Squinzi ha aggiunto che "da una lato bisogna sicuramente migliorare l'organizzazione del lavoro: se gli impianti girano poco e male la produttivita' rimane bassa. E dall'altro - ha fatto notare - a frenare le nostre imprese e' soprattutto il contesto in cui operano. Il manifatturiero, che e' uno dei punti di forza del Paese, vive dentro una realta' in cui non ci sono servizi efficienti" Sull'adesione della Uil, ha aggiunto: "E' una buona cosa che abbia sottoscritto l'accordo".  "L'accordo appena raggiunto, che 

In merito alla richiesta di detassazione strutturale al Governo da parte di questo sindacato, ha detto invece: "Vediamo cosa fa poi il Governo. Il mio sogno - ha proseguito - e' sempre quello di avere la firma di tutti su questo documento, ci abbiamo lavorato tanto, erano tutti d'accordo, poi ci sono stati dei cambiamenti di idea. Speriamo che alla fine il buon senso prevalga".

"Penso che la vera ripresa ce la dobbiamo aspettare dal 2015". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, interpellato a margine del convegno. A chi gli chiedeva se la ripresa arrivera' nel 2013, Squinzi ha replicato: "Se guardo alle cifre non ci credo. Secondo le previsioni del nostro centro studi, quest'anno avremo un Pil negativo del 2,4%, l'anno prossimo avremo un -0,6% con un auspicabile cambio di tendenza nel secondo semestre". 

In relazione al mandato prossimo alla scadenza di questo governo, Squinzi ha dichiarato: "Questo Governo ormai ha esaurito il suo compito, ha davanti a se' poche settimane di vita, specialmente se c'e' l'accordo per l'election day la vita e' brevissima". 

Squinzi ha poi proseguito: "Bisogna liberalizzare, privatizzare, privatizzare e liberalizzare. E' fondamentale quindi puntare alle riforme per migliorare con una spending review vera e radicale l'impiego dei soldi dei contribuenti e realizzare una vera semplificazione amministrativa e normativa. Non mi stanchero' mai di ripetere che la semplificazione e' la madre di tutte le riforme". "Questo Governo - ha proseguito - ha avuto la forza e la capacita' di iniziare un percorso di riforme da molto tempo attese in Italia come la riforma delle pensioni, le misure per la semplificazione o le misure di riordino delle amministrazioni locali. Sono provvedimenti che vanno nella direzione giusta, ha aggiunto, ma che occorre ora monitorare e verificarne la vera attuazione".

"Se e' vero che l'innovazione tecnologica e', nel lungo periodo, il vero motore della crescita, e' anche vero che l'industria manifatturiera e' la sala macchine della crescita, essendo il cuore del sistema innovativo". "Questo, ha aggiunto, per tre buone ragioni e cioe': il manifatturiero contribuisce piu' di altri settori alla produzione di nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche, le imprese manifatturiere effettuano gran parte della ricerca e sviluppo privati, le imprese manifatturiere hanno maggiore propensione ad innovare rispetto ad altri settori produttivi. Insomma manifatturiero e innovazione sono due facce della stesa medaglia - ha proseguito. Per tornare a crescere e aumentare occupazione e benessere dobbiamo aumentare la nostra competitivita' e ragionare in termini di maggiore produttivita'". 

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