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Pubblicato il 19/05/2014 16:04

Indagine Confindustria, "deboli segnali di ripresa"

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Analizzando i dati emerge che l'utilizzo della capacita' produttiva e' stabile per tutti i settori

Fatturato in diminuzione, investimenti fatti da circa il 15% delle imprese, utilizzo della capacita' produttiva stabile ed export che tende all'aumento. L'indagine semestrale di Confindustria Abruzzo, relativa a giugno-dicembre 2013, scatta la fotografia dell'economia abruzzese e parla di un "pluriennale periodo di profonda crisi" e di "deboli segnali di ripresa che vanno preservati da possibili ricadute e sostenuti per illuminare il futuro dell'Abruzzo, mai come oggi - si aggiunge nel commento all'indagine - a rischio di una vera e propria deindustrializzazione". Analizzando i dati emerge che l'utilizzo della capacita' produttiva e' stabile per tutti i settori, ad eccezione del vetro e della ceramica. Il fatturato e' in diminuzione per alimenti e bevande, metalmeccanico, prefabbricati e prodotti per l'edilizia e carta; in aumento, invece, per settore farmaceutico ed elettronica. Le esportazioni sono stabili o in aumento un po' per tutti i settori, tranne che per quello del vetro e della ceramica. Nessun investimento nei settori dei prefabbricati e prodotti per l'edilizia e Carta, cartotecnica e tipografico; investimenti effettuati da meno del 20% delle imprese per legno e mobili, metalmeccanico, chimico gomma e plastica, tessile, abbigliamento, calzature e pelle. Per quanto riguarda le previsioni degli imprenditori rispetto al primo semestre del 2014, la capacita' produttiva rimarra' stabile, il fatturato registra un orientamento alla crescita, cosi' come le esportazioni, mentre non sono previsti investimenti. "Oggi piu' che mai - dicono gli industriali - e' necessario un intervento profondo ed articolato del policy maker, con politiche che consentano di agganciare i seppur timidi segni di ripresa. Per far cio' e' assolutamente necessario mettere al centro di tutto l'impresa, in particolare quella manifatturiera, in quanto unico attore del sistema economico in grado di creare valore. Accanto alle imprese manifatturiere, va fatta ripartire l'edilizia, tradizionale volano dell'economia. In Abruzzo, ed a L'Aquila in particolare, questo secondo obiettivo si lega indissolubilmente con la ricostruzione post sisma che deve ottenere un nuovo impulso". "Confindustria Abruzzo non vuole cedere al pessimismo - si legge nelle conclusioni dell'indagine -, ma spingere la politica ad agire 'presto e bene', perche' non c'e' piu' tempo da aspettare se si vuole evitare la totale e definitiva deindustrializzazione del sistema economico abruzzese"

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