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Pubblicato il 19/11/2012 19:07

Teramo - Confronto sul reddito minimo garantito

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"Sapere che in Europa solo l'Italia, la Grecia e l'Ungheria paesi dove ci sono alti tassi di disoccupazione, non c'e' il reddito minimo garantito ci fa capire che c'e' davvero qualcosa che non funziona. Anche noi abbiamo bisogno di questo salvavita non solo per noi ma anche per i nostri genitori in cassa integrazione". Questo l'appello di Vincenzo Quaranta, in rappresentanza della Consulta degli studenti, questa mattina intervenuto al seminario organizzato dalla Provincia e dall'Aiccre sul reddito minimo garantito. La partecipazione di una folta delegazione di studenti teramani, in autogestione per protesta contro il disegno di legge 953 che nei prossimi giorni sara' discusso in parlamento - ha dato vita ad un significativo confronto "intergenerazionale" con i relatori - il giudice di Cassazione Giuseppe Bronzini autore del libro "Reddito di cittadinanza: Una proposta per l'Italia e l'Europa" e Giorgio Anselmi esponente del Movimento Federalista Europeo - e con lo stesso presidente della Provincia, Valter Catarra sui "diritti fondamentali" sanciti dalla Carta Europea. "Siamo nel mezzo di una guerra Costituente - ha detto Anselmi- l'Europa e' un cantiere di quello che c'e' di meglio nel mondo rispetto alle spinte democratiche e ai modelli federalisti. I giovani devono seguire questi temi perche' e' su questi temi che si gioca il livello di partecipazione e l'Europa sancisce con molta chiarezza quali sono i diritti fondamentali: fra questi vi e' quello di garantire un livello di vita dignitoso anche intervenendo sul reddito". In Europa e' un sussidio riconosciuto a tutti come diritto soggettivo.

"Bisogna capire - ha detto Giuseppe Bronzini - fra i fondatori Basic Incom network un'associazione composta da sociologi, economisti, filosofi, giuristi che da anni si occupano di studiare, progettare e promuovere interventi indirizzati a sostenere l'introduzione di un reddito garantito in Italia - che il reddito minimo garantito e' il fondamento del welfare state europeo, la base del cosiddetto "modello europeo". Una donna tedesca disoccupata, sola, con tre figli e un affitto di 500 euro, riceve dallo Stato 1850 euro al mese. La Germania spende all'anno 27 miliardi di euro per il reddito minimo garantito. In Italia, dove ci sono numerose resistenze trasversali alla sua introduzione, le risorse sarebbero reperibili attraverso una riconfigurazione di strumenti di sostegno gia' esistenti ma largamente inefficaci. Basti pensare alla credit card per gli incapienti: e' stato messo in piedi un sistema costoso e farraginoso per la sua distribuzione e i destinatari l'hanno ignorata". Le tradizionali politiche per incentivare l'occupazione, da quelle di sostegno alla domanda e agli investimenti a quelle mirate alla formazione e riqualificazione professionale, certamente producono qualche effetto sul tasso di occupazione complessivo ma secondo Bronzini, possano poco nell'aggredire con decisione i numerosi punti di criticita' e, quindi, anche in Italia, "andrebbe introdotto il principio della cosiddetta flexsecurity che si e' rivelata la piu' adatta per affrontare questi problemi".

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