Oggi le donne straniere in Italia sono 2.369.106, rappresentano il 51,8% sul totale dei cittadini stranieri residenti. La comunità nazionale che conta il maggior numero di donne al suo interno è quella ucraina (81%), seguita da quella moldava (68%) e quella peruviana e dell'Ecuador (60% circa). Una forza lavoro imprescindibile per l'Italia: il settore di servizi, servizi sociali e servizi alla persona sono quelli che trainano l'occupazione femminile straniera. Sono dati tratti dal primo Rapporto sull'associazionismo delle donne immigrate in Italia realizzato dalla Fondazione Nilde Iotti all'interno del progetto "Rete delle donne del mondo" che verrà presentato da Vaifra Palanca, membro del Comitato scientifico della Fondazione, il 18 aprile prossimo presso la Sala Civica di Alba Adriatica. Dal rapporto risulta che sono 188 le associazioni composte da donne immigrate in tutta Italia. La maggior parte di queste (96) sono di tipo "multietnico", composte da donne provenienti da diversi paesi o miste con donne native e straniere. La "Rete delle donne del mondo" punta a favorire l'integrazione delle donne immigrate e valorizzarne il ruolo pubblico e le competenze sollecitandole a prender parte alla vita sociale, politica e culturale. L'incontro, promosso dalla Sezione Italiana dell'Istituto del Teatro del Mediterraneo per la rassegna "Emergenze Mediterranee", sarà seguito dallo spettacolo "La semplicità ingannata", scritto, diretto e interpretato da Marta Cuscunà, uno dei grandi talenti del teatro italiano contemporaneo.
"Emergenze Mediterranee" è una rassegna di eventi curata dalla Sezione Italiana dell'Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo. Il titolo della terza edizione - "L'appuntamento. Segni e segnali del prossimo futuro" - è un richiamo alle possibilità che il nostro tempo ci offre. Un focus sulle donne e sul loro ruolo nel determinare il cambiamento, sulle nuove generazioni e sul loro diritto a vivere in una società che sappia fare della diversità culturale un valore aggiunto, sulla memoria come monito, stimolo e insegnamento, sulle prospettive di sviluppo nel processo di integrazione europea. La consueta sezione dedicata alla "letteratura della migrazione" quest'anno affronta il tema del multiculturalismo in Bosnia Erzegovina prima e dopo la guerra e racconta il sogno dei tanti albanesi che vent'anni fa approdarono in massa sulle coste pugliesi.
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