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Pubblicato il 20/09/2013 22:10

Pescara - Presentazione del libro di Carlo Patrignani "Lombardi e il Fenicottero"

pescara, Carlo Patrignani,

Sara' presentato il 24 settembre a Pescara, nella sala Lucio Lama di via Benedetto Croce, il libro di Carlo Patrignani "Lombardi e il Fenicottero". All'evento, promosso dalla Cgil Abruzzo, parteciperanno tra gli altri, l'ex-vicesegretario del Psi, Valdo Spini, Rino Giuliani, presidente dell'Istituto Fernando Santi di Roma e il segretario generale della Cgil Abruzzo, Gianni Di Cesare. Ricordare di questi tempi, difficilissimi per la crisi economica e tempestosi per la crisi della Politica, Riccardo Lombardi, di cui il 18 scorso e' ricorso il 29esimo della morte, e la donna che gli fu accanto per 52 anni, 'il fenicottero' Ena Viatto - commenta lo scrittore - e' un fatto culturale e politico rilevante. Quando gli chiesero: 'Hai mai pensato di avere piu' soldi?', Lombardi rispose: 'Non avrei saputo che farne! A me basta poter comperare libri'. E ancora: Cosa le ha insegnato la vita? 'Ad essere onesto innanziatutto', aggiunse. Esser onesto intellettualmente: dire quel che si pensa, e fare quel che si dice. L'essere onesti e' coerenza tra il dire e fare: e non si deve essere onesti perche' si teme la sanzione o la galera, ma per un modo d'essere. Questo rigore mai venuto meno - ricorda Patrignani - lo rese 'scomodo' in vita e lo rende indigesto oggi. Laico, anche per aver avuto al fianco una donna che aveva chiuso con la religione a 13 anni, sogno' una Repubblica ripulita dal Ventennio fascista che combatte' a viso aperto rimettendoci una mascella ed un polmone fracassatigli dai fascisti a colpi di sacchi di sabbia: la Repubblica che vide la luce nel 1946 non rispecchio' le sue aspettative e del Partito d'Azione in cui militava. Poi sogno' un Psi autonomo dal Pci e dalla Dc - si definiva 'acomunista' - per cui si batte' contro il Fronte Popolare del '48 di Palmiro Togliatti e Pietro Nenni e poi contro il centro-sinistra organico degli anni sessanta, di Aldo Moro e Pietro Nenni, quando si accorse che 'le riforme di struttura', attuate nel primo centro-sinistra del '62 di cui fu l'ispiratore, come la nazionalizzazione dell'energia elettrica, la scuola media dell'obbligo, la riforma agraria e l'avvio dello Statuto dei Lavoratori, erano svanite a cominciare dalla riforma urbanistica. Mai anticomunista ne' filocomunista, sfido' con Antonio Giolitti uscito dal Pci per l'assenso all'invasione dell'Ungheria da parte dell'Urss, il Pci sul terreno del cambiamento: l'alternativa alla Dc. Appoggio' nel '76 il ricambio generazionale di Bettino Craxi e la svolta del 'Progetto' per l'alternativa del '78 al Congresso di Torino. Ma non esito' - ricorda lo scrittore - a prendere le distanze da Craxi e dal gruppo dirigente del Psi quando l'alternativa divento' alternanza e al Congresso di Palermo dell'81 rifiuto' l'elezione del segretario del partito per acclamazione introdotta da Craxi, il Fuherprinzip. Nel suo ultimo intevento al Comitato Centrale del Psi, il 30 giugno 1984, concluse l'arringa contro Craxi e l'intero gruppo dirigente con il profetico: "Un Psi cosi' non ha ragione di esistere", precedendo di un decennio le amarissime vicende di Tangentopoli. Voleva una societa' 'altra', non povera ne' francescana, ma 'piu' ricca perche' diversamente ricca', in grado di assicurare alle persone i beni materiali necessari per 'sopravvivere' (un lavoro ed un salario dignitosi, una casa) ma anche beni non materiali indispensabili per 'vivere' per farsi una personalita', quindi cultura, qualita' della vita, istruzione, tempo libero. Non hanno, Riccardo e Ena, vinto, ma non sono stati sconfitti dalla storia: la loro forte laicita' - commenta infine l'autore del libro - e' quanto mai attuale al pari di valori come liberta' ed uguaglianza.

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