"La crisi 'morde' anche l'agricoltura. Due imprese su tre sono 'strozzate' dai costi. Siamo ormai all'emergenza. Le aziende vivono nel dramma. L'intero arcipelago agricolo italiano segna 'rosso'. Dai cereali all'uva, dall'olio d'oliva all'ortofrutta, dalla zootecnia da carne al florovivaismo, al latte, e' uno scenario sempre piu' allarmante. Servono interventi urgenti, straordinari e concreti. Da parte del nuovo governo attendiamo, quindi, una maggiore attenzione nei confronti del settore primario. Occorre un vero cambio di marcia rispetto al passato". Lo afferma il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi a commento delle previsioni economiche Istat.
"L'Istat -commenta Politi- mette in evidenzia una situazione ancora molto critica. Il Pil anche nel 2013 e' destinato a scendere e per l'agricoltura non si annuncia uno scenario roseo, dopo il crollo registrato nel 2012. Mentre cresce la disoccupazione e i consumi delle famiglie, a cominciare da quelli alimentari, vanno ancora a picco. Ecco che allora urge una nuova politica per il sistema agroalimentare italiano che, nonostante le tante difficolta', ha mostrato in questi mesi evidenti segni di vitalita'. Al premier Enrico Letta abbiamo sollecitato immediati atti concreti per superare la crisi e per riprendere la strada della crescita e della competitivita'".
"Negli ultimi dieci anni -dice il presidente della Cia- oltre 500mila imprese agricole, in particolare quelle che operavano in zone di montagna e svantaggiate, sono state costrette a cessare l'attivita'. Soltanto nel primo trimestre del 2013 piu' di 13 mila sono andate fuori mercato. Il rischio e' che nei prossimi quattro-cinque anni altre 250mila aziende rischiano di chiudere i battenti. Senza interventi realmente propulsivi, soprattutto sul fronte del costo del lavoro, sarebbe una tragedia per l'intero settore".
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