Con un calo del 3,7 per cento e' il commercio alimentare a subire il taglio maggiore negli acquisti con il crollo degli acquisti nelle piccole botteghe (-5,1 per cento) e la riduzione della grande distribuzione (-3,2 per cento) mentre tengono solamente i discount (+0,4 per cento). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel mese di agosto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Si tratta del risultato del fatto che sei italiani su dieci hanno ridotto gli acquisti alimentari, per un totale di 15,4 milioni di famiglie costrette a tirare ulteriormente la cinghia negli ultimi due anni secondo l'analisi Coldiretti/Censis dalla quale si evidenzia anche che quasi un italiano su tre accumula in casa riserve alimentari come non avveniva dai tempi di guerra, per un totale di 8,3 milioni di famiglie che fanno regolarmente scorta di prodotti in offerta con le promozioni, ai quali si aggiungono 14,3 milioni che lo fanno di tanto in tanto. A far crollare il valore degli acquisti sono state le strategie di risparmio con la meta' degli italiani (49,8 per cento) che dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa ai quali si aggiunge un 34,5 per cento che la fa solo qualche volta per non essere travolto dagli acquisti di impulso. In questa direzione tra i comportamenti di reazione alla crisi ci sono forme di sobrieta' nell'utilizzo dei cibi acquistati e cucinati come, ad esempio, - precisa la Coldiretti - l'utilizzo di cibi avanzati preparati per precedenti pasti praticato da 22,8 milioni di famiglie, di cui 9,9 milioni lo fa regolarmente. Ma ci sono anche piu' di otto italiani su dieci (81 per cento) che acquistano di meno perche' non buttano il cibo scaduto, con una percentuale che e' aumentata del 18 per cento dall'inizio del 2014, secondo l'elaborazioni Coldiretti sulla base del rapporto 2014 di Waste watcher knowledge for Expo
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