In Italia ben sette famiglie su dieci (71 per cento) hanno modificato la qualita' e la quantita' dei prodotti. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati sul commercio al dettaglio relativi al mese di febbraio 2013 divulgati dall'Istat che evidenziano un calo complessivo del 4 per cento delle vendite alimentari rispetto allo scorso anno. La diminuzione riguarda tutte le categorie, dagli ipermercati (-5,3 per cento) ai supermercati (-3,9 per cento), ai piccoli negozi (-6,5 per cento), fino persino ai discount, che fanno segnare un -0,1 per cento.
Il risultato e' che - sottolinea la Coldiretti - piu' di un italiano su 10 (12,3 per cento) non e' piu' in grado di sedersi a tavola con un pasto adeguato in termini di apporto proteico almeno una volta ogni due giorni con conseguenze gravi anche per la salute. Il carrello della spesa degli italiani - spiega la Coldiretti - si e' svuotato anche dei prodotti base per l'alimentazione con un calo delle quantita' acquistate che va dalla frutta (-4 per cento) agli ortaggi (-3 per cento) fino alla carne bovina che registra un calo delle macellazioni del 7 per cento nel primo trimestre nel 2013. A preoccupare - continua la Coldiretti - e' anche il peggioramento della qualita' dei prodotti alimentari acquistati dagli italiani per l'aumento della presenza di cibi low cost realizzati con ingredienti di bassa qualita'. Oltre un certo limite - sostiene la Coldiretti - sul cibo non e' possibile risparmiare se non si vuole mettere a rischio la salute Quello della carne di cavallo spacciata per manzo in piatti pronti, ragu' e surgelati e' un esempio eclatante di una truffa globale sul cibo determinata dal tentativo di comprimere oltre ogni limite i costi come pure e' sospetta l'offerta di bottiglie di olio di oliva extravergine a prezzi che non riescono nemmeno a coprire il costo di raccolta delle olive.
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