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Pubblicato il 14/05/2015 11:11

Piu' di due pesci su tre consumati in Italia provengono dall'estero

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Piu' di due pesci su tre consumati in Italia provengono dall'estero. E' quanto denuncia Coldiretti Impresapesca in occasione dell'incontro "Le frodi: dal mare alla tavola" organizzato a Slow Fish iniziato a Genova. Dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccala', fino all'halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola, la frode e' in agguato sui banchi di vendita dove - sottolinea la Coldiretti Impresapesca - vige l'obbligo dell'etichetta d'origine ma soprattutto al ristorante dove la provenienza di quanto si porta in tavola non deve essere indicata

Tra i trucchi nel piatto piu' diffusi ci sono anche - continua la Coldiretti - il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro e' permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute. "Coldiretti Impresapesca e' impegnata per garantire la trasparenza dell'informazione ai consumatori dal mare alla tavola anche con progetti che riguardano la ristorazione, dove si sta diffondendo la "carta del pesce" per distinguere il prodotto made in Italy mentre enormi passi in avanti sono stati fatti sull'etichettatura nei banchi di vendita", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo

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