Allarme Coldiretti per la produzione delle olive. Tra danni legati a clima, malattie delle piante e concorrenza del Nord Africa e del Medio Oriente si prospettano perdite del 30 e anche del 40 per cento. "Fino a luglio l'annata si preparava per essere ricordata come una delle migliori - spiega Gavino Fois, olivicoltore dell'organizzazione di categoria - L'estate-autunnale e l'inizio di autunno-estivo hanno invece rovesciato le previsioni. Le temperature miti e l'umidita' sono state terreno fertile per la mosca delle olive, il protrarsi del caldo in autunno e la siccita' hanno fatto il resto non consentendo lo sviluppo del frutto". Tradotto in numeri significa un raccolto inferiore rispetto alle aspettative di circa il 35-40 per cento. A livello mondiale le perdite di olio di oliva, secondo i dati riportati dalla Oil World, dovrebbero attestarsi intorno al 17 per cento, per effetto del dimezzamento dei raccolti in Spagna (che mantiene comunque il primato mondiale) ma anche del forte calo in Italia dove e' appena iniziata la raccolta che dovrebbe confermare il secondo posto nonostante una riduzione del 30 per cento.
"In queste situazioni - e' la preoccupazione del presidente regionale di Coldiretti Battista Cualbu - il rischio e' che il mercato europeo dell'olio di oliva, con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate, venga invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che riguarda soprattutto l'Italia che e' il principale importatore mondiale di olio per un quantitativo pari a 460mila tonnellate. Per tutelare consumatori e produttori e non compromettere l'immagine dell'olio italiano - suggerisce Cualbu - occorre evitare che venga spacciato come Made in Italy olio importato". Il possibile rimedio? "Bisogna applicare - sottolinea il direttore regionale della Coldiretti Luca Saba - le importanti modifiche alla disciplina introdotta dalla legge salva olio approvata nel febbraio 2013 sotto il pressing della nostra associazione che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, ma che ancora oggi e' inapplicata"
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