Ale Pot, l’arte del riciclo
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Pubblicato il 24/05/2013 10:10

Ale Pot, l’arte del riciclo

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di Giulia Grilli

Vecchi oggetti, nuove prospettive. Coniugare il passato e il futuro, dare nuova vita a ciò che altrimenti resterebbe nelle cantine e nelle soffitte, o che andrebbe buttato. Tutto questo è Pot Lab, un progetto creativo nato dalla pazienza e dalla passione di una mente sempre in fermento, quella di Ale Pot.

Idee originali che trasformano il riciclo in arte. Le lattine di Coca-Cola diventano lampade e alberi di Natale, i vecchi vinili assumono nuove forme in sedie coloratissime e portariviste. Uno stile unico partorito dalla curiosità di un insolito quarantenne chietino che "nel tempo libero lavora per le Poste Italiane". Tutti i suoi oggetti sono visibili sul sito www.potlab.it.

 

Quando hai scoperto il tuo lato creativo?

Ho sempre avuto la passione per il bricolage, sin da piccolo, ma solo negli ultimi anni ho cominciato ad avere idee più particolari e ho deciso di concretizzarle. Inizialmente ho arredato casa con le mie creazioni, ma poi amici e conoscenti hanno iniziato a far domande e a incuriosirsi sempre più, fino a mostrare un certo interesse. Alla fine ho costruito oggetti con più assiduità accorgendomi di avere una certa fantasia. La creatività probabilmente viene da mio padre, che è il vero artista di casa. Ha una compagnia teatrale dialettale molto conosciuta in Abruzzo e io l'ho sempre aiutato a costruire le scenografie. La manualità l'ho acquistata provando, sbagliando e facendomi male. Sono autodidatta al 100%.

 

Quali sono i materiali che utilizzi di più per costruire i tuoi oggetti?

Non sono legato a materiali specifici. Uso legno, vinili, alluminio, lattine di Coca-Cola, cartone, cassette audio e VHS. Se un oggetto mi interessa io cerco di lavorarlo e reinventarlo per modificarne l'utilizzo. Mi è capitato di guardare una lattina di Coca-Cola e chiedermi cosa potesse diventare, per poi trasformarla in una lampada. Le mie sono idee spontanee che nascono per caso, e tanta gente si stupisce di questa mia creatività e della capacità di realizzare creazioni che necessitano di lunghi tempi di lavorazione e di molta pazienza. Ma io sono una persona determinata, per cui se ho in testa una cosa, devo farla.

 

 

Sono oggetti e materiali a suggerirti le idee?

Dipende dai casi. Diciamo che in generale ho prima l'idea in mente e poi parto alla ricerca dei materiali per concretizzarla. Altre volte mi capita di guardare un oggetto e chiedermi cosa potrebbe diventare. Ci sono delle forme che suggeriscono evoluzioni e che ti inducono a impegnarti per vedere cosa ne puoi ricavare. E' successo anche di costruire qualcosa utilizzando gli scarti di altri progetti. Avevo appena finito con degli sgabelli in cartone, e mi erano avanzati i bordi in sezioni circolari con i quali ho creato dei porta riviste. Alla fine non si butta via niente!

 

Che cosa vuol dire per te riciclare?

Credo sia un termine un po' abusato. Questo è un settore che sta creando molto interesse ultimamente, e il riciclo è ridare vita ad oggetti che abbiamo in casa e che non utilizziamo trasformandoli e rinnovandoli. Tempo fa feci un'istallazione all'ex Mattatoio a Pescara realizzando una costruzione di due metri per due composta da una struttura in legno rivestita con le pellicole dei vecchi VHS che ancora avevo a casa. Era un'esposizione collettiva e io volevo racchiudere le mie creazioni in uno spazio raccolto e misterioso. Una piccola stanza fatta solo con vecchi nastri di videocassette, ma di grande impatto.

 

 

Ogni oggetto può essere riciclato?

Secondo me no, gli oggetti devono avere una bellezza intrinseca che i miei occhi possono riuscire a vedere. Tante cose erano brutte un tempo e sono brutte tutt'ora, però in alcuni casi, il passare del tempo dona il potere di suscitare emozioni e ricordi. In generale molte sono le cose che possono essere trasformate per diventare accattivanti.

 

Speri che questa passione diventi un lavoro?

Si certo, anche se l'idea non è un chiodo fisso. Per far decollare davvero il progetto dovrei dedicare anima e corpo al Pot Lab, come se fosse un lavoro full time. Sarebbero necessari investimenti pubblicitari perché se sei in rete, ma non fai arrivare il tuo sito agli occhi giusti non serve a molto. Per ora sto allestendo lo shop on line e continuo a vendere le mie creazioni nei market di settore a Roma e in altre città. In queste occasioni, mi rendo conto della curiosità e dello stupore della gente e rimango sbalordito dalle reazioni delle persone che si fermano ad osservare i miei oggetti. Probabilmente lo farò, mi lancerò sul mercato, così non potrò dire di non averci provato...

 

 

 

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