Pantaloni larghi, dal cavallo sceso, macchiati di colore spray. Cappelli con visiera o cappucci di felpa, musica rap di sottofondo. E un muro che si riempie di estro. Lo scenario è quello della facciata sud del mercato coperto in Piazza Muzii a Pescara. L'evento è il Muzii Market Art, tenutosi dal 10 al 13 aprile. Popay e Lazoo (Parigi), Caktus e Maria (Foggia), Mambo (Bologna) Thoms (Roma), Macs (Lanciano), Kunos, Dehazor e True Handsta (Pescara) sono gli artisti che hanno partecipato a questo innovativo graffiti live painting "istituzionalizzato". Si, perché per la prima volta, l'amministrazione comunale ha deciso di demolire il pregiudizio per dar spazio ad un'iniziativa che lascia il segno, quello di dieci opere d'arte sulle pareti della struttura commerciale del centro cittadino.
E' il mese di dicembre, quando l'Architetto Sonsini viene incaricato dal Comune di Pescara per l'organizzazione di un evento di street art. Lo incontro davanti al lungo muro di mattoncini del mercato nel pomeriggio assolato di venerdi 11 aprile, mentre i writers duellano a colpi di vernice. "L'idea è stata quella di utilizzare il colore per completare la riqualificazione che da anni prosegue in questa zona della città. Così abbiamo pensato di chiamare dei veri artisti per abbellire la facciata della struttura. Dopo aver contattato Macs, abbiamo impiegato tre mesi per disporre tutto nei minimi particolari". L'architetto Sonsini è positivamente impressionato da quella che oggi sta diventando "una forma di espressione artistica che finalmente esce da una condizione di vandalismo e di illegalità per entrare nei giusti canali. In questa occasione, ad esempio abbiamo anche assegnato un tema, quello del commercio che anima il mercato. E mentre i dipinti vanno avanti è possibile notare come ogni singolo artista stia interpretando l'argomento".
Il Muzii Market Art è' una novità assoluta per Pescara, e l'assenza di edifici storici nella città crea un potenziale per lo sviluppo di un linguaggio moderno e universale, quello dell'arte contemporanea. "Le superfici qui da noi non mancano" spiega Sonsini "ma è importantissimo riflettere sul fatto che queste opere possano servire ad identificare un luogo".
L'odore degli spray aleggia nell'aria e la piazza sembra voler fare festa. True Handsta mi invita a salire sull'impalcatura, quella che accoglie tutti e dieci i writer. Dall'alto riesco a vedere i bambini che dipingono per strada, i residenti che si fermano ad osservare un muro che si accende di colori, passanti che scattano foto con i cellulari. "I cittadini stanno rispondendo bene all'evento. La riqualificazione urbana, compatibile con il graffitismo, è un'operazione apolitica e va analizzata nel suo potenziale. Questa iniziativa, infatti, crea nuovi contatti artistici, promuove lo sviluppo culturale e influisce positivamente sugli scambi economici perché attira nuove persone" afferma True Handsta mentre dipinge la sua rivisitazione della carta n. 5 dei Tarocchi. "Il Papa reggerà una bilancia, simbolo del commercio. Sul piatto sinistro ci sarà un cuore anatomico, su quello destro i soldi, mentre in basso i cortigiani terranno in mano pennelli e denari. Voglio raffigurare l'arte vista da due angolazioni diametralmente opposte: quella spirituale e quella commerciale".
Proseguo la passeggiata sull'impalcatura per incontrare Thoms, un giovane creativo romano. "Questi sono i miei personaggi che contestualizzo in base al luogo in cui li disegno" mi spiega davanti al suo muro. "In questo caso sono dei commercianti, i protagonisti del mercato, ma tutto il resto è in corso d'opera, perché è proprio mentre lavoro che nascono le idee". Dello stesso parere è Kunos, artista di Pescara, che descrive il suo polipo, simbolo che finalmente può godere di legalità e istituzionalizzazione grazie all'evento. "Lo sto curando nei minimi dettagli, perché ho il tempo e la possibilità di farlo. Sto improvvisando, come sempre d'altronde, perché il graffitismo segue il flusso, l'interazione con ciò che ti circonda e l'interpretazione dello spazio in cui ti trovi. L'energia di questa iniziativa è fortissima, gli artisti stanno dipingendo liberamente in una delle manovre più importanti che Pescara possa ricordare per la street art".
Finalmente riesco a parlare anche con Macs, direttore artistico del Market Art. "Tutto è partito dalla volontà del Comune e dalla telefonata dell'architetto Sonsini. Servivano persone che facessero graffiti figurativi, perché le scritte sono molto più difficili da comprendere per chi è estraneo al lettering. Così ho chiamato gli artisti che secondo me avrebbero potuto partecipare, invitando anche Popay e Lazoo da Parigi, geni indiscussi del panorama internazionale. Il graffitismo, purtroppo, non è ancora accettato da tutti, ma dopo questi quattro giorni credo che in molti si renderanno conto di quanto questa forma artistica riesca ad abbellire la città".
Prima che Popay salga di nuovo sull'impalcatura a dipingere mi fermo a chiacchierare con lui. "Sono venuto qui perché Macs mi ha chiamato dicendomi che avrei mangiato bene!" dice scherzando questo quarantenne parigino. "Sono impressionato e piacevolmente stupito dall'organizzazione e dalla selezione degli artisti. Sono davvero onorato di lavorare con questi giovani italiani, perché sono tutti ad un ottimo livello, ognuno con uno stile particolare e personale. E' formidabile il mix che riescono a creare tra una pittura classica e uno stile comics. Io ho iniziato a dipingere sui muri nel 1987, ma i ragazzi, nonostante abbiano quasi dieci anni in meno di me sono super!".
Questi dieci artisti hanno donato a Pescara una veste internazionale e innovativa. Hanno percepito un cachet minimo, quasi nullo rispetto a quello normalmente richiesto, pur di dipingere liberamente sotto gli occhi di tutti, lontano dal preconcetto, dalla polemica, dall'illegalità. Hanno avuto il tempo di esprimersi con le loro bombolette creando opere che oggi possono essere osservate da tutti e, finalmente, riconosciute come tali. E che sia apertura mentale o solo strategia elettorale, l'importante è aver assaporato dal vivo questa spettacolare corrente artistica.
Foto: Giulia Grilli
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