Rimase per ore sotto le macerie della sua scuola. Uno dei sopravvissuti al crollo della Jovine di San Giuliano di Puglia (nel sisma del 31 ottobre del 2002 in cui morirono 27 bambini e la loro maestra) ora diventa geologo e studia i terremoti, quei terremoti che hanno segnato la sua vita e quella dei suoi compagni. Dino Di Rienzo domani raccontera' la sua esperienza ai ragazzi che, a Campobasso, parteciperanno alla convention promossa dal Consiglio nazionale dei Geologi e dell'Associazione vittime universitarie dell'Aquila per lanciare il Piano prevenzione dei terremoti. "Rimasi piu' di 6 ore sotto le macerie del crollo della scuola - ricorda - avevo 10 anni e frequentavo la quinta elementare. Oggi ho fatto una scelta di vita: diventare geologo. In primavera, a distanza di poco piu' di 12 anni da quel giorno, conseguiro' la laurea triennale in Geologia presso l'universita' La Sapienza di Roma". Dino spiega quindi la sua decisione: "Voglio diventare geologo per difendere il territorio, per difendere i cittadini e portare la geologia in tutte le case, farla conoscere per far capire a tutti cosa e' il georischio, cosa e' un terremoto. Tutti devono conoscere, sapere e tutti hanno diritto ad essere informati. Allo stesso tempo dobbiamo far comprendere l'importanza di tutelare e valorizzare anche il grande patrimonio geologico italiano. In Italia abbiamo il mondo". Infine il giovane sopravvissuto alla tragedia della Jovine parla dei suoi timori per il futuro: "Purtroppo temo che dopo gli studi saro' costretto ad andare all'estero. Ma sono italiano e vorrei rimanere in Italia. Vorrei che ci dessero finalmente la possibilita' di fare i geologi in patria, difendere il territorio, i cittadini. Abbiamo grandi ricercatori che purtroppo anche nel campo della geologia sono costretti a lavorare all'estero. Ho dato anni della mia vita per studiare Geologia ed ho studiato per dare agli altri la possibilita' di conoscere".
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