La buona notizia è arrivata proprio a ridosso del Natale. Tre aziende farmaceutiche, Merck, Roche e Sanofi, stanno sperimentando un nuovo ritrovato che avrebbe la capacità di curare una vasta gamma tipologie di cancro. Il medicinale sarebbe in grado di agire indipendentemente dal tipo di tumore e dall'ubicazione dello stesso. Il farmaco sarebbe efficace in quanto avrebbe come obiettivo un'anomalia che si verifica in uno specifico gene, considerato responsabile dello sviluppo dei tumori.
Il farmaco, agendo sul Dna, costringe le cellule danneggiate ad autodistruggersi e in questo modo non si punta a "uccidere" il tumore, ma a rendere inoffensivo ciò che rende mortale la neoplasia.
La ricerca si basa sulla proteina P53, scoperta da Gary Gilliland della Merck. La proteina venne ribattezzata "l'angelo della morte della cellula", in quanto attiva un meccanismo auto difensivo che porta le cellule il cui Dna è troppo danneggiato a suicidarsi. Il problema, nei casi di tumore è che tale funzione viene disattivata, pertanto anche in presenza di alterazioni importanti non si verifica più il suicidio: i tumori continuano a prosperare e ad espandersi.
La P53 fu individuata nel 1993 e fu subito battezzata dalla rivista Science come "molecola dell'anno".
Qualora gli esperimenti che le tre case farmaceutiche stanno conducendo da qualche anno dovessero dare esiti positivi, si sarebbe trovata una cura contro la metà di tutti i tumori esistenti.
Prima di esultare bisogna però ricordare che la strada è lunga. Nel 1996 i ricercatori della Roche individuarono una minuscola tasca tra le proteine nella quale poteva introdursi una molecola. Alla fine la Roche ha trovato la molecola giusta e l'ha chiamata Nutlin. Ma questa non ha funzionato come farmaco, dal momento che non veniva assorbita dal corpo.
Sanofi, il team di Debussche, insieme a Schaomeng Wang dell'università del Michigan e a una società biotech, Ascenta Therapeutics, ha trovato un composto promettente. La farmaceutica lo ha sperimentato iniettandolo ogni giorno nello stomaco di alcune cavie affette da sarcoma e ha scoperto che i tumori erano scomparsi.
La Roche è stata la prima a sperimentare un farmaco a base di p53 nei pazienti.
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