In 70 anni i consumi delle famiglie italiane hanno subito un profondo cambiamento: la spesa per generi alimentari e bevande e' sempre piu' diminuita passando dall'80% del 1945 al 18,5% del 2014.
"Nel 1945, anno di costituzione di Confcommercio, - si legge in una nota - in un contesto di sopravvivenza per gli effetti della guerra, i consumi delle famiglie italiane erano rivolti per circa l'80% a generi alimentari e bevande (negli anni prebellici erano intorno al 54%). Mediamente il prezzo del pane, calcolato con i valori attuali in euro, era pari a poco piu' di un euro al chilo, un litro di latte costava 1,03 euro, un chilo di pasta circa 2 euro, un chilo di carne bovina 13 euro
Gia' nel 1955 i consumi si erano diversificati e la quota di consumo dei beni e servizi non alimentari aveva raggiunto il 39%, mentre i generi alimentari scendevano al 50%. Questa tendenza negli ultimi 60 anni si e' progressivamente accentuata. Oggi, in una societa' post-industriale e fortemente terziarizzata, il consumo di beni e servizi non alimentari supera il 75%, mentre la spesa per i prodotti alimentari rappresenta meno del 20%. Fermo restando la diversificazione nella qualita' e nella varieta' dei prodotti in commercio, attualmente un chilo di pane costa in media 2,80 euro, la pasta 1,60 euro al chilo, un litro di latte 1,55 euro, la carne bovina poco piu' di 16 euro al chilo. Per pasta, uova ed olio di oliva i prezzi sono in media piu' bassi che negli anni '50"
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