Troppa ignoranza in giro e la disinformazione galoppa: l'Accademia dei Lincei, nata secoli fa per vedere e far vedere (di qui il nome), lancia l'allarme e organizza per domani un convegno ad hoc. Dedicato ai giornalisti e ai danni che possono combinare se si mettono a scrivere di cose che non sanno. Copromotore dell'iniziativa - che si spera possa sortire eccellenti risultati gia' nel breve periodo - il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Diplomaticamente, l'Accademia parla di "una giornata di studio su 'Giornalismo e cultura scientifica in Italia'" che si terra' nella sede storica dell'istituzione. Ma a scorrere l'elenco dei casi di disinformazione scientifica" citati il messaggio appare chiaro: soltanto nell'arco di tempo "che va dal caso Di Bella a quello piu' recente e drammatico di Stamina" la quantita' di errori e strafalcioni e' giudicata "eccessiva".
"Occorre ricreare nella societa' una cultura scientifica e per questo un ruolo determinante deve essere svolto assieme con la comunita' scientifica anche dai media e dalla comunicazione giornalistica", fanno sapere ai Lincei. Non c'e' bisogno di dire altro.
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