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Pubblicato il 17/09/2013 17:05

No all'uso delle impronte digitali dei professori per rilevare la loro presenza a scuola

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No all'uso delle impronte digitali dei professori e del personale amministrativo tecnico e ausiliario (Ata) per rilevare la loro presenza a scuola. Lo ha stabilito il Garante privacy nel vietare a un istituto tecnico industriale e a due licei scientifici l'ulteriore trattamento dei dati biometrici dei lavoratori effettuato in violazione delle norme in materia di protezione dei dati personali.
Il Garante, intervenuto a seguito di segnalazioni e notizie di stampa, ha detto "no all'uso generalizzato delle impronte digitali perche' eccedente e sproporzionato rispetto allo scopo perseguito dalle scuole di controllare le presenze sul posto di lavoro e contrario quindi ai principi di liceita', necessita' e non eccedenza stabiliti dal Codice". Come piu' volte precisato dal Garante, infatti, "l'impiego di dati cosi' delicati puo' essere ritenuto lecito solo in specifici casi: ad esempio, per accedere ad aree aziendali riservate in cui si svolgono particolari attivita' o a imprese collocate in zone a rischio. Per controllare il rispetto dell'orario di lavoro la scuola puo' disporre di sistemi meno invasivi della sfera personale, della liberta' individuale e della dignita' del lavoratore". L'Autorita', ha dichiarato illecito e ha vietato anche l'uso delle immagini raccolte tramite un impianto di videosorveglianza installato all'interno di uno dei due licei, all'insaputa di docenti, personale Ata e studenti. Il divieto riguarda il trattamento effettuato nel periodo antecedente alla sua disattivazione da parte della direzione territoriale del lavoro per violazione delle norme sul controllo a distanza dei lavoratori.

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