gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » L'ARIA CHE TIRA » GRANDI MOVIMENTI AL CENTRO PER L'AREA MODERATA
Pubblicato il 19/10/2013 08:08

Grandi movimenti al centro per l'area moderata

centro, movimenti, area moderata

Le dimissioni di Mario Monti dalla presidenza di Scelta civica imprimono un'accelerazione ai movimenti in corso da tempo nel centrodestra. Pier Ferdinando Casini e Mario Mauro, con altri dieci senatori Sc, lavorano a un nuovo gruppo con cui prendere l'iniziativa nel campo moderato. I "centrini" non ci interessano, e' il messaggio che dal Pdl lancia Angelino Alfano, che guarda a un "nuovo centrodestra" con Berlusconi. Ma nel Pdl, a dispetto della calma in superficie, i problemi non sono risolti e il rischio scissione e' ancora presente. 'I popolari'. A distanza di due settimane, torna il nome che frullava nella testa dei pidiellini pronti a staccarsi dal partito per votare la fiducia al governo. Questa volta, pero', a farlo proprio (a dispetto dell'ex Ppi Castagnetti, che rivendica che quel nome non lo possono usare) sono i 12 senatori di Sc che, dopo lo strappo del professore, sono pronti a staccarsi dai 'lealisti montiani' (in minoranza, a Palazzo Madama) per formare un nuovo gruppo. La settimana prossima ci sara' la resa dei conti nel partito. Il divorzio che appare sempre piu' inevitabile. Da un lato ci sono infatti Pier Ferdinando Casini, Mario Mauro e gli altri dieci senatori (una quindicina su 47 i deputati) che hanno preso le distanze dalle critiche di Monti alla legge di stabilita'. E ora vedono aprirsi l'opportunita' di inaugurare il cantiere popolare, con l'ambizione di farne 'calamita' di attrazione verso il Pdl (due o tre senatori sarebbero gia' pronti ad aderire) ma anche verso i 'centristi' del Pd. Dall'altro lato ci sono coloro (tra di essi, ci sarebbero i montezemoliani) che sembrano guardare con maggiore interesse a Matteo Renzi, insieme ai 'lealisti montiani', che vorrebbero convincere il professore a ritirare le dimissioni. Monti pero' si colloca fuori e accusa chi (Casini e Mauro i principali indiziati) lavorava da tempo a un "piccolo progetto di vecchio sapore di polvere" per superare Sc "verso un'entita' di cui dovrebbe far parte il Pdl non ancora deberlusconizzato". Eccolo, nero su bianco, il sospetto. Cresciuto dopo il pranzo di Mauro con Alfano e Berlusconi di mercoledi'. "Insieme al presidente Berlusconi lavoriamo per rafforzare il bipolarismo italiano. Non siamo per formare nessun centrino, ma un grande centrodestra per vincere le elezioni", afferma Alfano. Ma e' alla possibilita' che in questo progetto di centrodestra vengano inclusi anche Mauro e coloro che lasciano Scelta civica, che in molti lavorano in queste ore. Certo, c'e' da definire che ruolo avrebbe Berlusconi. Perche' se Alfano mette in chiaro di non voler rinnegare il suo leader (con lui ha un incontro in serata a Palazzo Grazioli), Casini non sarebbe disposto a ritrovarsi in un partito con il Cav ancora al comando. Lui, Berlusconi, osserva e riflette, mentre cerca di frenare la deriva verso la scissione del Pdl. Ma ha ascoltato con attenzione, raccontano, certe aperture venute dalle fila di Sc a non dare l'avallo alla sua decadenza, che lo preoccupa ancor di piu' alla vigilia della seduta della corte d'appello che dovra' ricalcolare la sua interdizione dai pubblici. Intanto, nel Pdl, a dispetto delle dichiarazioni concilianti che le parole di Alfano sul progetto di un grande centrodestra col Cavaliere generano, non c'e' alcuna tregua tra le due anime del partito. E la scissione resta un'ipotesi ancora sul tavolo, da una parte e dall'altra

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 2